REDAZIONE LA SPEZIA

Il Partito democratico si migliora, ma non basta

Il segretario Montefiori: "Ci sono le basi per una nuova stagione". Del Turco (5 Stelle): "Ci riuniremo..."

Non è bastato fare meglio di cinque anni fa. Nella debacle del centrosinistra, il Pd rimane saldamente il primo partito della coalizione, migliorando in termini percentuali il risultato del 2017, ma l’aver superato la soglia del 17% delle preferenze (rispetto al 15,3% di cinque anni fa) non solo non è bastato per portare il fronte progressista a riconquistare Palazzo civico, ma rischia di non essere sufficiente neppure per mantenere il primato di partito più votato della città: al momento in cui andiamo in stampa, con diversi seggi non ancora ufficialmente scrutinati, il Pd è dietro di circa duecento voti (17,29%) alla lista civica di Peracchini. "Le urne si rispettano, e rispettiamo la vittoria Peracchini – afferma il segretario Iacopo Montefiori –. Ora il progetto non si deve fermare qui, abbiamo gettato le basi per una nuova stagione. Abbiamo pagato l’unione con i cinque stelle? La coalizione di campo largo c’era...". Si conferma, invece, il partito di Guido Melley. La lista Leali supera il 7% delle preferenze, non lontano dal risultato ottenuto cinque anni fa, quando però Melley si era presentato al voto da candidato a sindaco e alla guida di tre liste. Poco sotto il 7% delle preferenze invece la lista civica della candidata Piera Sommovigo, Spezia con Te, all’interno del quale figuravano alcuni elementi vicino ad Avantinsieme di Lorenzo Forcieri. Si conferma anche Spezia Bene Comune, che si avvicina al 4%. A sparire dai radar della politica spezzina è invece il M5S: cinque anni ottenne l’8,81%, questa volta si ferma al 2%. "Ci riuniremo – spiega Jessica De Muro –, faremo le nostre valutazioni e poi ripartiremo".

Matteo Marcello