REDAZIONE LA SPEZIA

Il piatto del riscatto. Sfida di manicaretti nella cucina del carcere

La singolare iniziativa gastronomica è andata in tavola a Villa Andreino "Per i detenuti un’occasione importante per disegnare un nuovo futuro" .

Le prelibate portate pronte per essere sottoposte al...giudizio

Le prelibate portate pronte per essere sottoposte al...giudizio

Condividere un progetto, sostenersi nel percorso e gioire per un risultato. Situazioni normali, almeno in teoria, in qualunque luogo di lavoro ma sicuramente eccezionali all’interno di un carcere. Ma da qualche anno la sfida a colpi di manicaretti è diventata un punto di forza per l’istituto carcerario Villa Andreino della Spezia grazie all’impegno della Camera Penale della Spezia sempre estremamente attenta alle condizioni psicologiche dei detenuti e promotrice di tante iniziative che hanno come obiettivo principale quello di illuminare la vita oltre il muro.

Per il quarto anno la Camera Penale presieduta dagli avvocati Fabio Sommovigo e Raffaella Nardone ha organizzato la giornata dal titolo “Giudizi gourmet – rieduchiamo i palati” mettendo in cucina detenuti e chef e tavola oltre al personale carcerario anche magistrati, avvocati e rappresentanti di realtà imprenditoriali spezzine. Un confronto tra fonelli, portate di gran qualità, piatti ricercati e curati che ha lo copo di creare uno spirito di unione ma anche far intravedere uno spiraglio a chi sta scontando una pena.

La svolta del domani potrebbe ripartire proprio da occasioni come questa unendola ai laboratori artigiani e musicali che già caratterizzano le attività della casa circondariale di via Fontevivo. In cucina due squadre, rispettivamente guidate da Silvia Cardelli chef dell’Osteria della Corte e Emiliano Cortesi titolare del ristorante “Bontà nascoste“, che si sono cimentate nella preparazione di un menù composto da tre portate.

"L’obiettivo della giornata – ha spiegato l’avvocato del foro spezzino Raffaella Nardone promotrice dell’iniziativa – è stato quello di abbattere il muro che separa l’universo carcere dal mondo libero cercando di istituire una connessione che possa implementare la consapevolezza della condizione carceraria e cercare di creare occasioni capaci di rendere davvero effettiva la funzione risocializzante della pena".

Inoltre la presenza di una rappresentanza di imprenditori locali coinvolti per la prima volta nel progetto sono il primo passo per sviluppare collaborazioni future. All’iniziativa ha partecipato il consiglio dell’Ordine degli avvocati, i rappresentanti dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, il presidente della sezione penale del Tribunale della Spezia e il Procuratore capo, i garanti delle carceri Agostino Codispoti per quello spezzino e Doriano Saracino di quello regionale oltre al personale dell’area trattamentale della casa circondariale della Spezia e del nucleo di polizia penitenziaria.

In tavola capon magro, pasta mista di patate e frutti di mare, torta di mele, mini burger di tonno alla piastra, risotto, bottarga di tonno, panna cotta zafferano e crumble.

Massimo Merluzzi