CHIARA TENCA
Cronaca

Il ’Pierrot lunaire’ di Schönberg. Chiude così il festival del Puccini

Sarà il ’Pierrot lunaire’ di Schönberg a chiudere questa sera la lunga cavalcata del festival promosso dal Conservatorio Puccini...

Il maestro Andrea Nicoli

Il maestro Andrea Nicoli

Sarà il ’Pierrot lunaire’ di Schönberg a chiudere questa sera la lunga cavalcata del festival promosso dal Conservatorio Puccini della Spezia ’Tra Schönberg e Dallapiccola’: appuntamento alle 21 nella chiesa evangelica metodista di via Da Passano 29 alla Spezia, con l’esecuzione dell’ensemble LabMusCont, formato da Alessio Bacci (flauto), Andrei Sebastian Ciuntu (clarinetto), Eleonora Sofia Podestà (violino/viola), Carlo Benvenuti (violoncello), Matteo Bogazzi (pianoforte), la voce del soprano Felicita Brusoni e la direzione di Andrea Nicoli, che con il direttore dell’istituto Giuseppe Bruno si è occupato della rassegna. È il maestro Nicoli a raccontare le peculiarità di questo concerto e a fare un bilancio della kermesse. Partendo con un’anticipazione su questo evento, a ingresso gratuito.

Maestro, cosa regalerete alla città questa volta?

"Sarà il concerto di chiusura del festival Schönberg e verrà eseguito fra tre esecuzioni; quella che chiude sarà un brano abbastanza lungo, topico e rappresentativo intorno ai 40 minuti. Ai suoi tempi, ’Pierrot lunaire’ è stato una novità. Si tratta della messa in musica di 21 poesie di un ciclo di Albert Giraud, poeta simbolista: testi molto metaforici e anche un po’ ermetici, che rimandano a sensazioni ed emozioni. Questo tipo di musica è molto particolare, non ancora dodecafonico, ma si sgancia dalla tradizione del romanticismo. Inoltre, cosa molto importante, è innovativo l’uso della voce, che ne fa una sorta di teatro da camera".

Si tratta di un ritorno a casa per molti.

"Il gruppo che eseguirà ’Pierrot lunaire’ e altri due brani cameristici molto piccoli è formato da ex allievi ed ex docenti del Conservatorio; questi ultimi avevano già fatto questo brano quando insegnavano".

E c’è di più.

"Ho coinvolto anche l’Accademia di Belle arti di Carrara per avere otto corti curati dalla classe di cinematografia: l’esecuzione sarà sposata con video scritti dai ragazzi sui testi. Inoltre, in collaborazione con gli Astrofili spezzini, manderemo immagini della luna in diretta: Pierrot è legato fortemente a questa lunaticità".

Lei e il maestro Bruno siete stati artefici di questa rassegna. Com’è andata?

"Un bilancio molto positivo. Il festival ha un taglio particolare, il riscontro è stato veramente lusinghiero. A ogni appuntamento, che fosse concerto o conferenza, l’affluenza è stata notevole e per alcuni versi inaspettata. Siamo veramente contenti e, ovviamente, per la chiusura speriamo arrivi molta gente. Certo, abbiamo anche dato un’offerta di qualità. Le persone ci seguono costantemente e sanno quando siamo presenti, anche se facciamo cose impegnative o tantissime produzioni sperimentali: insomma, il contatto con la città è tangibile".

Chiara Tenca