Non sono solo aneddoti, quelli che Marcello Delfino propone nel suo libro, ma anche satira. Martedì 5 dicembre, alle 17,30, all’Urban Center di via Carpenino, l’autore presenta ‘Raccolta differenziata. Riciclaggio di spezzinità’, della Serel - Stefano Termanini Editore. Interverranno, oltre a Delfino e Termanini, pure il giornalista Amerigo Lualdi e Jonathan Marsella, che ha curato la prefazione. Secondo volume di Delfino dopo ‘E chi se la ricorda... Spèza? Pennellate di spezzinità’, in cui si offre una serie di racconti e aneddoti intercalati da fotografie, brevi e rapide storie, avvincenti scorci di costume.
"Raccontare la ‘spezzinità’, ammesso e non concesso che esista qualcosa di simile – spiega l’autore – risulta impresa ardua e dall’esito quantomeno dubbio: è la ricerca in profondità, molto in profondità, di un filo sottile, sempre più sottile, ma assai resistente, sopravvissuto a oltre un secolo di sopravvenienze, che lo hanno sommerso, ma non reciso. La Spezia si è trasformata violentemente in una specie di Torre di Babele, accentuando una vocazione alla promiscuità già di per sé tipica delle zone di frontiera. Alla Spezia non si è né liguri, né toscani, né emiliani, oppure, se si preferisce, un po’ liguri, un po’ toscani, un po’ emiliani". Un misto che l’autore, nel suo ‘Raccolta differenziata’ mette in campo, come fosse una compagnia teatrale. "Una miscela di accenti, di cadenze, di imprecazioni e di sentimenti". Lo sguardo di Marcello Delfino, come scrive Marsella, è "amorevole e spietato al tempo stesso". Nel suo libro, l’autore, spinto da autentico amore per La Spezia, "ricostruisce quel filo rosso che unisce la città e i suoi cittadini, quell’unicum di generosità e diffidenza endemica".
m. magi