Il riscatto di Sadia oggi all’Nh Hotel. Da schiava a padrona di se stessa

Appuntamento alle 18 per la presentazione del libro di Mascia. Un evento voluto e organizzato dall’Ewmd

Il riscatto di Sadia oggi all’Nh Hotel. Da schiava a padrona di se stessa

Il riscatto di Sadia oggi all’Nh Hotel. Da schiava a padrona di se stessa

Un incontro avvenuto per caso, da cui è nato il libro firmato da Donatella Mascia che racconta la storia di Sadia Sharmin, quarantenne bengalese capace di uscire da una condizione di forte subalternità e violenza ed essere protagonista di un riscatto esemplare. Il volume, intitolato ’Sadia, storia di una donna’, sarà presentato oggi pomeriggio alle 18 nella cornice dell’Nh Hotel in via XX Settembre 2 nel corso dell’evento organizzato dall’Ewmd La Spezia. È l’autrice, che dialogherà con l’editore Stefano Termanini e sarà presentata dalla presidente dell’Ewmd Ornella Poli a raccontare la vicenda.

"Un anno fa mia figlia è andata in un nuovo centro estetico nel centro di Genova e mi ha raccontato che lì lavorava una donna con le sembianze tipiche di un paese straniero capace di usare la tecnica della depilazione con il filo di cotone. Mi sono incuriosita e così ho conosciuto Sadia, quarantenne con due figli che è riuscita con grossi sacrifici a mandare all’università. Una che non si arrende, altrimenti sarebbe morta". Una storia forte, di salvezza e integrazione, iniziata in Bangladesh, che ricorda quelle di tante altre donne. "Aveva 16 anni quando si è presentato un connazionale alla famiglia che cercava moglie, spacciandosi per imprenditore, grazie a dei mediatori. La madre ha avuto un forte ruolo nel futuro di Sadia, convinta che in Italia sarebbe andata a star bene, anche se la famiglia non era indigente e il matrimonio è stato un passo obbligato. Nel nostro paese, giunta a Roma, si è trovata in una situazione da incubo: vivere in una casa con 14 uomini che doveva accudire e servire insieme a un’altra donna. Sono passati 12 anni, durante i quali ha avuto due figli". Poi le fughe. "Il marito la picchiava, minacciava di farla a pezzi, non voleva farla studiare. Un vero incubo. Prima ha provato a raggiungere Cipro, dove aveva un’amica, con i figli, ed è stata denunciata dall’uomo per abbandono del tetto coniugale. È stata la sua salvezza, al ritorno in Italia è stata inserita in un programma di sostegno, ha iniziato a fare dei corsi e lui è stato diffidato".

E a Genova, la svolta di vita. "Abita lì da alcuni anni e con l’aiuto della figlia, che vive ancora con lei mentre il figlio è tornato a Roma per stare vicino agli amici, ha ottenuto i titoli per esercitare il lavoro di estetista e ha aperto la sua attività". Qual è il messaggio di Sadia? "Mi ha detto che vuol far sapere alle altre donne che si può uscire da situazioni disperate come la sua. Vuole esser integrata a ogni costo e io ho sentito l’esigenza di scrivere questo libro appena l’ho conosciuta, per valorizzare la sua persona e la sua intelligenza".

Chiara Tenca