FRANCESCO ANTOLA
Cronaca

Il rito della transumanza. Da Torpiana ad Antessio con la propria mandria

L’impegno dell’allevatore Bornia per trasferire i vitelli nei pascoli dell’alta valle "Costi alti e tanti problemi, ma non ho intenzione di mollare il mio lavoro".

Federico Bornia ad Antessio con la figlia. Ogni anno l’allevatore sposta la propria mandria da Torpiana ad Antessio: un cammino di cinque chilometri per raggiungere. i pascoli dell’alta Val di Vara, dove la mandria resterà fino a dicembre

Federico Bornia ad Antessio con la figlia. Ogni anno l’allevatore sposta la propria mandria da Torpiana ad Antessio: un cammino di cinque chilometri per raggiungere. i pascoli dell’alta Val di Vara, dove la mandria resterà fino a dicembre

Cinque chilometri di strada che separano Torpiana - una manciata di case nel comune di Zignago, in alta Val di Vara - da Antessio, a settecento metri di altitudine, vicino al confine con la Lunigiana. Sabato prossimo, dalle nove del mattino, in quei boschi lungo la vecchia strada sterrata del Boschetto che sale da Canova di Sesta Godano fino a mille metri, per ridiscendere poi a 700, risuoneranno i festosi campanacci delle mucche che raggiungeranno i pascoli in quota per restarvi fino a dicembre. E’ il rito antico della transumanza che in Val di Vara torna a vivere dopo secoli di oblio grazie ad un giovane allevatore della zona tenacemente legato alle tradizioni della sua terra. Si chiama Federico Bornia, ha poco più di 40 anni ed è uno dei pochi che ha scelto di restare lì dove è nato rinunciando a un meno impegnativo e più sicuro lavoro nell’officina di famiglia giù a Torpiana. Lavoro duro, quello dell’allevatore, su cui però Federico ha scommesso facendo crescere la sua piccola azienda zootecnica, che ora conta una ventina di mucche e qualche cavallo. "Mandare avanti la baracca da solo, con l’aiuto di Fabio, un ragazzo che mi dà una mano, e mia moglie Valentina che si occupa della parte amministrativa, non è facile – ammette Federico –. I costi sono alti, cinghiali e lupi ci creano un sacco di problemi ma non intendo mollare, ho fatto importanti investimenti per l’acquisto di nuovi mezzi agricoli e voglio andare avanti. Oltre all’allevamento mi occupo anche del taglio del legname e della pulizia di boschi. E’ dura, ma si può fare, anche contando sugli incentivi della Regione a cominciare dal Premio giovani". Sabato 26, come era già avvenuto l’anno scorso, la salita verso l’alpeggio sarà una festa. Una ventina di ragazzi raggiungeranno i pascoli in quota insieme a Federico e si uniranno agli abitanti di Antessio che hanno dato a loro volta dato una grossa mano mettendo a disposizione gratuitamente i pascoli. "E’ un progetto a cui tendo molto – spiega Federico – e per questo ringrazio tutti gli amici di Antessio per il loro sostegno e per tutto quello che fanno per la mia piccola azienda, per esempio tenendo d’occhio gli animali e avvertendomi in caso di problemi". I sacrifici, certo, non mancano, ma Federico è pieno di entusiasmo e crede nella sua azienda, anche se le difficoltà sono tante. "Qualche tempo fa – ricorda Bornia – i lupi hanno sbranato una mucca e un vitello, per non parlare dei cinghiali che distruggono le coltivazioni. Ma non mi scoraggio, vorrei che anche la mia bimba, Caterina, proseguisse da grande il mio lavoro".

Franco Antola