Tra qualche giorno saluterà Spezia per tornare nella sua Milano e affrontare i nuovi impegni fatti di quotidianità. Insieme ai nipotini da accompagnare a scuola oppure preparando con loro torte e biscotti. Pronta a dedicarsi al volontariato e magari a qualche nuovo incarico proposto dal Ministero. Il prefetto Maria Luisa Inversini sta concludendo a Spezia una lunga e brillante carriera e prima di completare il giro dei saluti ha voluto inviare un ringraziamento alla città e alle varie componenti. Un bilancio di quattro anni iniziati in piena emergenza sanitaria.
Cosa si porterà in valigia?
"Il ricordo dei miei collaboratori, delle persone che mi salutano per strada. Il rapporto con le istituzioni, tutti i sindaci con i quali ho collaborato, le associazioni. E la grossa emozione nel cuore di quando ascolto l’inno di Mameli".
Che città ha trovato e come la lascia?
"Per fortuna non ci sono segnali importanti di criminalità organizzata. Mafia, usura e estorsioni nonostante i grandi interessi econmici del territorio non sono una piaga. Purtroppo lo è l’uso delle sostanze stupefacenti. A Spezia c’è troppa domanda di droga e questo significa che sono tanti i consumatori di ogni età nonostante il grande controllo delle forze dell’ordine. Stupefacenti ma anche alcol".
La criminalità organizzata non ha radici forti anche se occorre tenere alta la guardia. L’ultimo protocollo sul porto firmato va in questo senso?
"L’accordo con Autorità Portuale di intensificare ulteriormente i controlli antimafia sull’attività del porto tenendo conto degli investimenti milionari e la regolarità degli appalti è un ulteriore controllo all’attività già attiva". Riavvolgiamo il nastro di questi quattro anni.
Come ricorda il suo arrivo in città?
"Mi sono insediata a maggio 2020 quando il mondo stava affrontando l’emergenza sanitaria. Quindi ho avuto poche occasioni per conoscere le persone dovendo svolgere un compito di controllo e organizzazione. Ricordo la stesura del protocollo per il Palio estivo redatto con l’assessore Frijia. Partendo per altro da posizioni opposte ma arrivando poi a una soluzione che è stata adottata anche altrove".
Un momento difficile?
"Gli sbarchi dei migranti. Nel primo caso della Geo Barents per l’incertezza e il secondo a causa del numero elevatissimo di persone e bambini non accompagnati. In queste situazioni ho trovato il supporto di don Luca Palei, Caritas, associazioni del terzo settore oltre all’amministrazione comunale, forze dell’ordine, Asl 5 e 118. Una squadra che ha retto all’emergenza facendo uscire l’animo sensibile e solidale di questa città". Tra gli ultimi atti l’aggiornamento del “Piano di emergenza esterna relativo allo stabilimento Gnl di Panigaglia. Documento appena pubblicato sul sito della Prefettura non in relazione a situazioni di emergenza oppure a particolari criticità, ma per una prassi consolidata e regolata dalla legge.
Da domani cosa farà sua Eccellenza il Prefetto?
"La nonna dei miei nipotini. Ai quali racconterò che il Prefetto è un mestiere che si impara ogni giorno grazie a una forte componenza di vicinanza e coesione sociale con il territorio".
Massimo Merluzzi