REDAZIONE LA SPEZIA

Il Tar ’salva’ i corridoi doganali. Accolti i ricorsi delle aziende

L’Agenzia delle Dogane aveva revocato a Laghezza e Sernav le autorizzazioni sui poli di Santo Stefano Magra

Il centro di assistenza doganale del gruppo Laghezza a Santo Stefano Magra

Il centro di assistenza doganale del gruppo Laghezza a Santo Stefano Magra

Il Tar ’boccia’ l’Agenzia delle Dogane e salva i corridoi doganali del porto della Spezia, che hanno nell’area retroportuale di Santo Stefano Magra il loro ’cuore pulsante’. Ieri, la pubblicazione delle due sentenze con cui il tribunale amministrativo regionale ha annullato i provvedimenti con cui nell’estate dello scorso anno l’Ufficio delle dogane della Spezia aveva revocato le autorizzazioni per i corridoi doganali ispettivi nei terminal santostefanesi ai centri di assistenza doganale Sernav e Laghezza, mettendo a repentaglio quel disegno di sdoganamento veloce delle merci messo in atto per la prima volta in Italia proprio dal porto della Spezia, oltre dieci anni fa, e che ha fatto dello scalo spezzino uno dei primi in italia per capacità di smaltimento di container e merci. La messa in opera dei corridoi doganali aveva sbloccato l’utilizzo del retroporto santo stefanese non solo come polmone operativo dello scalo, ma anche come base logistica. Le due aziende erano autorizzate a trasferirvi le merci sdoganate da assoggettare a verifica fisica. Tuttavia, l’Agenzia delle Dogane aveva revocato le autorizzazioni modivando gli atti con l’esigenza di razionalizzare le attività di verifica concentrandole presso il Centro unico servizi attivato a Santo Stefano Magra e gestito da La Spezia Port Service; ndr), onde evitare "una parcellizzazione delle attività di controllo che si tradurrebbe a discapito delle finalità di efficacia ed efficienza". Entrambe le aziende hanno promosso ricorso al Tar, ottenendo in prima battuta la sospensione dei provvedimenti e, da ieri, l’annullamento degli stessi. "È un provvedimento che accogliamo con soddisfazione, perché tutela un diritto della nostra società acquisito in dieci anni di comportamenti corretti – spiega l’imprenditore Alessandro Laghezza –. Tale autorizzazione salvaguarda soprattutto i posti di lavoro delle persone addette a questi servizi, che avrebbero potuto essere messi in discussione dal provvedimento delle dogane". "Siamo davvero soddisfatti – ha aggiunto Bruno Pisano a nome della Community portuale spezzina – che il Tar abbia accolto il nostro ricorso. Questa sentenz rilancia con decisione il concetto della banchina lunga del porto, che integra con la banchina dello scalo anche uno spazio esteso, quello retroportuale, in grado di snellire e rendere efficienti le operazioni, in primis doganali, che con la cancellazione dei corridoi sarebbero state compresse all’interno del porto, con effetti negativi".

Matteo Marcello