La Spezia, 1° agosto 2023 – Falsificano i documenti per avere la licenza di un trenino per i turisti in città, così la guardia di finanza dà esecuzione all'ordinanza del tribunale per l'applicazione di misure interdittive per gli amministratori della società.
I tre soggetti coinvolti nella gestione, dopo aver partecipato ad un bando pubblico emesso dal Comune della Spezia, erano riusciti ad ottenere la licenza utile per effettuare un servizio di trasporto di persone a fini turistici mediante l’uso di un trenino lillipuziano. Le indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica, hanno permesso di ipotizzare, sulla base di gravi indizi di colpevolezza, la commissione da parte dei tre soggetti (il legale rappresentante ed i due amministratori 'di fatto' della società) dei reati di truffa aggravata e di istigazione alla falsità materiale ed ideologica, finalizzati all’ottenimento della necessaria licenza per svolgere l’attività.
In particolare, i tre si sarebbero adoperati dapprima in un’opera di contraffazione del certificato di omologazione della motrice del trenino, attestando falsamente, con la compiacenza del titolare di un'officina brianzola, di aver installato sul mezzo un dispositivo in grado di portarne l’omologazione da Euro 0 ad Euro 5, considerato che il bando comunale richiedeva l’uso di veicoli in possesso di omologazione Euro 4 o superiore.
Avrebbero, poi, prodotto ulteriori attestazioni false riguardanti altre specifiche tecniche del mezzo, inducendo così in errore la commissione preposta alla valutazione dei requisiti dei partecipanti al bando e riuscendo in tal modo ad ottenere illecitamente il titolo autorizzatorio. Sono questi i motivi che hanno portato l’autorità giudiziaria ad emettere le misure interdittive del divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione e del divieto temporaneo di esercitare determinate attività professionali o imprenditoriali, notificate agli indagati ed alle amministrazioni interessate dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Spezia.
Marco Magi