Imbarcazioni nel borgo. Ok dal Consiglio di Stato

I giudici hanno confermato il pronunciamento del Tar sullo stazionamento dei natanti a Manarola.

Imbarcazioni nel borgo. Ok dal Consiglio di Stato

A Manarola un regolamento comunale permette lo stazionamento a terra delle barche. La normativa era stata impugnata al Tar e poi al Consiglio di Stato

Rappresentano una caratteristica peculiare del borgo, tratto distintivo di una comunità marinara ’ricercato’ anche dai turisti. Le barche potranno continuare a stazionare lungo le vie del borgo di Manarola: lo ha stabilito il Consiglio di stato, che ha confermato la linea già espressa dal Tar ligure, rigettando l’affondo giudiziario presentato da alcuni residenti e titolari di strutture ricettive contro il Comune di Riomaggiore e il circolo pescatori di Manarola. La vicenda affonda le sue radici nel 2017, quando il Comune approva il regolamento per lo stazionamento a terra dei natanti presso la marina di Manarola, regolarizzando una situazione che si ripeteva da tempo immemore: impossibilitati a lasciare le proprie barche in ma re a causa del lo specchio acque ristretto e delle mareggiate, pescatori e residenti sono costretti a ’parcheggiarle’ a terra. Il Comune aveva individuato tre aree pubbliche – via Birolli, via allo Scalo e via di Corniglia-Campo del Rosso – per permettere lo stazionamento delle imbarcazioni, evidenziando come "da tempo immemore" i natanti "coronano la viabilità, le abitazioni e le attività produttive della marina di Manarola, nella convinzione che "le occupazioni di suolo pubblico con i natanti sono da considerarsi un valore costitutivo per il territorio in relazione alle tradizioni di una comunità che si è da sempre rapportata con il mare".

Il regolamento era stato impugnato al Tar in quanto secondo i ricorrenti le barche ostruivano l’accesso agli immobili creando situazioni di potenziale pericolo. I giudici nel 2020 hanno respinto il ricorso, e nei giorni scorsi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che, confermando la linea del Tar, ha respinto l’appello, ponendo fine alla contesa.

Matteo Marcello