Imparare a gestire le emozioni. Salpa il progetto di Nave Italia

L’iniziativa ’Scusate il disagio’ coinvolge 15 giovani con disturbi alimentari seguiti da Asl

Imparare a gestire le emozioni. Salpa il progetto di Nave Italia

Nave Italia

Dopo una breve pausa, riprende verso le acque della Liguria il viaggio del brigantino di Fondazione Tender to Nave Italia su cui, in compagnia dell’equipaggio della Marina militare e dello staff scientifico stanziale, saliranno quest’anno 21 tra associazioni ed enti no profit del Terzo settore provenienti da tutta Italia e una dal Sudafrica, per sperimentare i benefici del metodo Nave Italia, toccando in circa 6 mesi, 9 porti italiani e 1 estero. A salpare dalla Spezia, con il progetto ‘Scusate il disagio’, da martedì a sabato, saranno 15 giovani in carico al servizio di neuropsichiatria infantile dell’Asl5 spezzino per problematiche legate principalmente ai disturbi alimentari e ai comportamenti autolesionistici. All’interno di una cornice unica come quella di Nave Italia, in cinque giorni di navigazione, queste ragazze, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, svolgeranno attività di psicoeducazione, rilassamento, esplorazione di sé, mindfulness e role playing, con l’obiettivo di apprendere modi di approcciare e elaborare vissuti senza ricorrere a comportamenti sintomatologici. Il progetto, promosso da Asl5, è stato reso possibile anche grazie al supporto di Fondazione Carispezia. "Disturbi alimentari e Nssi (comportamenti autolesionistici non suicidari) sono due delle manifestazioni di disagio che riscontriamo più frequentemente nei giovani utenti adolescenti che si rivolgono a noi – commenta la dottoressa Natalina Aloise del servizio neuropsichiatrico infantile della Asl 5 e a capo del progetto – . Spesso li troviamo compresenti come strategie, disadattive, che questi ragazzi sperimentano per gestire il loro malessere e l’intensità, a volte devastante, dei loro vissuti emotivi. Come centro adolescenza della neuropsichiatria infantile dell’Asl5 spezzino ci impegniamo a fornire a queste e altre manifestazioni di disagio adolescenziale una forma di ascolto e presa in carico che vada oltre il semplice, ma fondamentale, trattamento ambulatoriale, avvalendosi, come nel caso del progetto Nave Italia, di contesti ecologici e gruppali che permettano a questi ragazzi di fare esperienze alternative e funzionali". Nave Italia è una nave scuola dedicata alla disabilità.

"Uno strumento unico al mondo – commenta il direttore scientifico Paolo Cornaglia Ferraris –, grazie al quale un metodo riabilitativo collaudato da 18 anni di esperienza, si è dimostrato di straordinaria efficacia. Il brigantino della Fondazione Tender to Nave Italia, è il luogo dove il ‘Metodo Nave Italia’ rivela la propria forza, per la capacità di porre ogni persona di fronte ad un repentino cambio di rotta della propria esistenza. Nessuno sarà più prigioniero del proprio disagio dopo essere salito a bordo. Verrà coinvolto in un’avventura emozionante, gioiosa, che lo condurrà ad una vita diversa dalla precedente, fuori dai limiti della malattia. In pochi giorni, una squadra che condivide valori fatti di gerarchia e disciplina militare, prossimità, inclusione, valorizzazione di ciascuno, offre una cura di libertà. Ogni anno, almeno 300 persone suddivise in decine di progetti, in piena sicurezza, aprono le porte della prigione nella quale la disabilità li aveva rinchiusi. Valori educativi e riabilitativi condivisi da gente che crede che ogni fragilità possa essere superata dalla forza del gruppo, spiegando grandi vele che diventano metafora di orizzonti nuovi ed entusiasmanti".