Impegno nel sociale e nella cultura. Benemerenza ai cittadini virtuosi

La consegna degli attestatI dal sindaco in Sala Dante nel corso di un consiglio comunale straordinario. I riconoscimenti a Pier Giorgio Cavallini, Suor Elisabetta Castellani, Alberto Nardini e Fra Gian Luigi Ameglio.

Impegno nel sociale e nella cultura. Benemerenza ai cittadini virtuosi

Impegno nel sociale e nella cultura. Benemerenza ai cittadini virtuosi

La Sala Dante ha ospitato la tradizionale consegna degli attestati di benemerenza conferiti dal sindaco Pierluigi Peracchini a quattro cittadini che si sono distinti in ambito sociale e culturale: la cerimonia si è svolta nel corso di un consiglio comunale straordinario. Le benemerenze sono state assegnate a Pier Giorgio Cavallini, Suor Elisabetta Castellani, Alberto Nardini e Fra GianLuigi Ameglio. A Pier Giorgio Cavallini con la motivazione "per la sua grande dedizione alle tradizioni locali, in particolare allo studio e alla divulgazione del dialetto spezzino". A Suor Elisabetta Castellani "per la perseverante dedizione con cui da anni è impegnata nell’educazione scolastica, nel sostegno alle famiglie a l’abnegazione con cui opera nel mondo del volontariato in particolare a favore dei giovani in condizioni di disagio". Benemerenza ad Alberto Nardini, chirurgo di guerra "per aver contribuito a salvare centinaia di vite umane, fra cui molti bambini, in svariate zone di conflitto bellico". Fra GianLuigi Ameglio ha ricevuto il riconoscimento perchè "con il suo ordine religioso è punto di riferimento per la comunità spezzina, soprattutto per i più bisognosi. Da anni grazie alle loro opere di bene accolgono nella mensa ogni giorno decine di uomini e donne in difficoltà". "La città festeggia i valori che rappresentano questa comunità e lo fa premiando alcune persone che ne sono parte attiva – le parole del sindaco Pierluigi Peracchini – Ognuno di loro ha dimostrato un impegno eccezionale nel servire gli altri, nell’innalzare il livello della nostra comunità con generosità e dedizione. In questi tempi così complessi, segnati da conflitti e divisioni, abbiamo bisogno di modelli positivi da cui trarre esempio".