REDAZIONE LA SPEZIA

"Impegno nella sanità al servizio degli altri"

Direttore da dieci anni di gastroenterologia "Il problema liste d’attesa questione di organizzazione".

Lorenzo Camellini

Lorenzo Camellini

Adora la città dove vive e lavora da anni, ma sente la necessità di fare qualcosa in prima personale per migliorarla ancora, partendo dal settore che lo vede impegnato in prima persona: la sanità. Lorenzo Camellini, modenese classe 1968, da 10 anni è il direttore di gastroenterologia a Spezia.

Perchè si è candidato?

"E’ la mia prima esperienza in politica. Quando si esercita un’attività professionale per tanto tempo, si desidera condividerne i temi con l’esterno. Vedo la contraddizione fra un’Asl fatta di grandi professionalità e progettualità, con politiche regionali confuse, poco trasparenti, spesso viziate da posizioni preconcettte. Il risultato è il momento critico della sanità".

Quali i problemi da risolvere?

"Alcune zone sono senza medico di famiglia, chi ha persone disabili o anziani conosce invece le difficoltà nel settore sociosanitario. Poi c’è il tema ospedali: c’è troppa centralizzazione su su Genova. Il Felettino? Non è solo una questione di muri ma anche di decidere che ruolo avrà. E un professionista della sanità in tal senso può dare il suo contributo".

Parliamo delle liste di attesa: come risolvere il problema?

"E’ un tema complesso che va risolto con un’adeguata organizzazione. Si può rifinanziare e aumentare offerta. Ma prima di tutto bisogna rendere il lavoro dei medici di famiglia meno burocratico, perchè possano risolvere le situazione più semplici senza andare da specialisti. Poi è importante sviluppare attività di screening, per la prevenzione. Il privato può essere di supporto, ma con gli stessi criteri di appropriatezza del pubblico".

Perchè l’appoggio a Orlando?

"Ha una proposta politica ben articolata e vedo in lui la rara attiduine all’ascolto. Io non sono professionista della politica, sto cercando di dare informazione ai cittadini nel mio ambito, ben contento di incontrare e ascoltare le persone".

Claudio Masseglia