REDAZIONE LA SPEZIA

Incendio, diciannove case inagibili

Due abitanti e due vigili del fuoco intossicati nel rogo in via Sella

Le campane della chiesa abbaziale di Santa Maria Assunta suonavano a distesa per il Natale quando, la mattina del 25 dicembre, le prime lingue di fuoco si sono allungate fuori dalle finestre del quarto e ultimo piano del palazzo di via Quintino Sella 3. Immagini choc, quelle coglibili dall’esterno, attorno alle 11. Prima paura, poi terrore, i sentimenti vissuti all’interno del complesso d’epoca con affaccio su via Prione. Lì la festa, in una manciata di minuti, si è trasformata in dramma: il fuoco è divampato velocemente da una stanza all’altra, da un appartamento all’altro, alimentato dal vento teso di tramontana, con l’effetto staffetta dei vecchi solai di canniccio, facile preda delle fiamme. Ancor prima che giungesse la richiesta di aiuto alla centrale operativa dei Vigili del fuoco, sul posto si era precipitata una pattuglia della Squadra Volante della Questura che, in transito in corso Cavour, ha ’colto’ l’indizio dell’incendio dal fumo che saliva al cielo. Un intervento provvidenziale quello dei poliziotti: un disabile sulla sedia e rotelle e due anziani con difficoltà di deambulazione sono stati portati via a spalla dell’inferno. A stretto giro sono arrivati i Vigili del fuoco, tutte le ’volanti’ in circolazione si sono fiondate sul posto, sono arrivate le ambulanze. Un ingorgo, preceduto dal sinistro suono delle sirene che hanno squarciato la quiete del Natale in tempo di Covid. Azioni concentriche nel palazzo: da una parte c’era mettere in salvo i residenti, dall’altra iniziava la dura, pericolosa e lunga lotta con le fiamme. Una lotta che ha rischiato di fare delle vittime, a cominciare dalla coppia residente della casa teatro dell’incendio. Marito e moglie sono rimasti intossicati nel tentativo di sedare le fiamme. Sforzi vani, i loro. Dopo un po’ hanno dovuto desistere, dando il la al passa parola nel palazzo: "C’è un incendio. Mettetevi in salvo". Polmoni bruciati, tosse, volto annerito e occhi sbarrati al momento ’conquista’ della pubblica via. Prima del trasferimento in autoambulanza all’ospedale, le rivelazioni sulla genesi dell’incendio: "Le fiamme sono iniziate attorno all’albero di Natale". Forse le luci sono andate in corto circuito. L’albero di abete è stato attinto dalle scintille e ha preso fuoco.

Anche due vigili del fuoco, i primi intervenuti, sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso a causa dell’intossicazione da fumo. Tutti dimessi, nel pomeriggio. Sospiri di sollievo tra i colleghi che hanno continuato a dare il massimo. Una mobilitazione in larga scala, con rinforzi giunti anche da Genova e Massa. In azione estintori, autopompe e autoscale. Là dove l’azione ’interna’ al palazzo si rivelava inefficace sotto il divampare delle fiamme, il fuoco è stato aggredito dall’alto verso il basso, dal lastrico solare del palazzo alle spalle. Una tenaglia di fuoco e acqua sul tetto; nel pomeriggio è crollato. Un ammasso di detriti negli ultimi piani del palazzo. Infiltrazioni d’acqua in quelli sottostanti. Tredici in tutto le persone residenti abituali del palazzo che sono dovute ricorre agli assist dei parenti o ad altre soluzioni per trascorrere la prima notte fuori casa. In soccorso logistico, per loro, anche le strutture della Caritas e della Croce Rossa. I Vigili del fuoco fino a ieri sera sono stati impegnati nelle operazioni di bonifica. Diciannove gli appartamenti dichiarati inagibili all’esito del controlli incrociati col personale reperibile del Comune. Dopo il Natale, un Santo Stefano di passione. E così, per gli sfollati, sarà ancora nei giorni a venire, nel crescendo della solidarietà che nulla può fare rispetto alle perdite materiali e ai danni.

Corrado Ricci