Sola Di Maui (Hawaii), 13 agosto 2023 – La bellissima isola di Maui continua ad essere divisa in due. Mentre a Lahaina si combatte incessantemente contro il fuoco e contro il tempo, nella parte dell’isola risparmiata dalle fiamme, è già partita la macchina della solidarietà. In questo paradiso naturale immerso nell’oceano Pacifico, da 22 anni vive e lavora Matteo Mistura, sarzanese di nascita, chef rinomato, che ha fatto di Maui la sua casa. Qui, a Wailea, ha aperto 51da6880, ristorante di cucina italiana e wine bar. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per poter leggere attraverso i suoi occhi la situazione attuale dell’isola. "Fisicamente – rassicura – noi stiamo bene, ma la situazione è davvero triste. È difficile trovare le parole. Il paese dove vivo e lavoro, Wailea, è più o meno a 30 minuti di macchina da Lahaina. Non abbiamo avuto grandi danni, ma mercoledì notte è divampato un incendio vicino casa, siamo stati evacuati. Fortunatamente i vigili del fuoco sono riusciti a contenere il fuoco, prima che raggiungesse la nostra abitazione".

Per Matteo gli incendi divampati nell’isola sono un’esperienza doppiamente dolorosa, che lo riportano con la mente a quanto vissuto da bambino: "I miei genitori erano proprietari, a Sarzana, di un albergo ristorante, l’Hotel Laurina, distrutto da un incendio nel 1989. Io abitavo dentro l’albergo. L’attico era la nostra casa. Ho vissuto nella mia vita la brutta esperienza di trovarmi improvvisamente senza casa, senza lavoro, senza macchina, senza un ricordo, una fotografia, senza niente e quando accade ad una comunità intera come sta accadendo qui, è veramente una cosa incredibile. A Lahaina è impossibile entrare. Se penso alle centinaia di persone di cui ancora non si sa niente… non c’è internet, non c’è telefono, non c’è acqua, né elettricità, da quelle parti non funziona nulla". Maui è un’isola spaccata a metà. Mentre in una parte si combatte per placare le fiamme, l’altra metà lavora ed è ancora in funzione. "Qui, gli alberghi sono ancora pieni – racconta lo chef – ci sono migliaia di persone spostate dalla parte ovest di Maui a questa parte dell’isola. Il sostentamento dell’isola è il turismo – ragiona Matteo Misturalo –. Ora, come nel periodo del covid e in ogni momento di difficoltà, se chiudiamo al turismo, l’economia di Maui non riparte e così anche per queste persone che hanno perso tutto, trovare la forza per ricominciare diventa veramente difficile. La parte commerciale preoccupa, certo, ma non è ora il momento di pensare a questo".
La popolazione , dopo un primo comprensibile momento di smarrimento si è già rimboccata le maniche, grazie anche alle numerose attestazioni di solidarietà giunte da ogni parte del mondo, che hanno stupito lo chef anche se in fondo, confida che un po’ se lo aspettava: "In 22 anni che vivo quest’isola – rivela – mi sono accorto di quanta gente ami Maui perché è veramente un posto indescrivibile. Bisogna venire qui per capire di cosa io stia parlando. Il primo giorno che è divampato l’incendio la sensazione è stata di shock. Dal secondo ci siamo subito attivati. Nel mio ristorante, lavorano persone di cui ho un grande rispetto e stima per quello che sono, al di là dei meriti professionali. Ho tanti dipendenti che sono profondamente coinvolti nell’aiutare la nostra comunità che ha bisogno di tutto. Quando perdi casa, lavoro, famiglia e non puoi neanche comunicare con nessuno è davvero una situazione difficile da immaginare". Quando gli chiediamo se ha mai pensato di lasciare l’isola Matteo Mistura risponde secco e deciso: "No mai – e aggiunge – di fronte a certe situazioni andare via mi sembrerebbe come di scappare, invece voglio rimanere qui e fare la mia parte. Siamo motivati ad aiutare l’isola come non mai".