MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Liguria gate alla svolta, sono 18 gli indagati del filone spezzino

Coinvolto dalla procura anche il Comitato delle Borgate del Palio del Golfo. L’ipotesi del voto di scambio che avrebbe riguardato Matteo Cozzani

Matteo Cozzani ex sindaco di Porto Venere e capo di gabinetto della Regione

Matteo Cozzani ex sindaco di Porto Venere e capo di gabinetto della Regione

La Spezia, 4 febbraio 2025 – Ci sono voluti mesi di attento lavoro per ricostruire un intreccio di legami tra Genova e Spezia venuti alla luce in quella che è stata definita Liguria Gate e che ha portato all’arresto, tra gli altri, anche dell’ormai ex presidente dell’ente regionale Giovanni Toti. Il procuratore Antonio Patrono e il sostituto procuratore Elisa Loris della Procura della Repubblica di Spezia hanno firmato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari per gli indagati Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere e capo di gabinetto del governatore Giovanni Toti, Filippo Cozzani, Raffaele Paletti e Mirko Paletti (milanesi), Giovanni Olcese e Ivan Pitto (di Genova), Francesco Fiorino (Sarzana), Alessandro Campagna (Vicenza), Saverio Cecchi (residente a Limite, Firenze), Massimo Gianello, Comitato delle borgate del Palio del Golfo, Filcasa, Frontemare Srl, Segnalvara Srl, Of srl, Ant srl, Liguria Screen. Nell’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari è finito anche il Comitato delle Borgate che organizza il Palio del Golfo in relazione ai lavori commissionati e pagati a Segnalvara per l’ottenimento di maggiori contribuzioni per la manifestazione remiera.

Il filone spezzino della maxi inchiesta coordinata dalla Procura di Genova e portato avanti dai militari della Guardia di Finanza si è concentrato sull’ipotesi di voto di scambio che avrebbe coinvolto il capo di gabinetto Matteo Cozzani in occasione delle elezioni del 2020. Avrebbe promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori della comunità riesina di Genova. Oltre che per Matteo Cozzani l’autorità giudiziaria spezzina aveva disposto nello scorso maggio gli arresti domiciliari per il fratello Filippo (titolare di alcune aziende di famiglia), Raffaele e Mirco Paletti imprenditori vicini a Matteo Cozzani e amministratori del Grand Hotel di Portovenere, indagati per aver concesso benefit in cambio di agevolazioni fornite dall’ex sindaco in favore delle loro società. Matteo Cozzani era stato arrestato il 7 maggio e dopo cinquanta giorni trascorsi ai domiciliari l’ex braccio destro del presidente della Regione Giovanni Toti è tornato libero. Il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni alla fine di giugno ha disposto la revoca della misura, derubricandola ad obbligo di residenza a Genova, a divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 19. Successivamente al provvedimento della gip di Genova anche il collega della procura spezzina Mario De Bellis ha revocato i domiciliari per Matteo Cozzani che nel frattempo si era dimesso dall’incarico di capo di gabinetto della Regione Liguria a fine maggio.

Proprio questa marcia indietro era stata valutata positivamente dal giudice nell’attenuare le esigenza cautelari disponendo per lui l’obbligo di dimora nel Comune di Genova con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte alla settimana e divieto di allontanarsi dall’abitazione nelle ore notturne. Anche per il fratello Filippo il giudice per indagini preliminari della Spezia Mario De Bellis aveva accolto la richiesta del legali Daniele Caprara e Luca Bicci di revoca dei domiciliari, disponendo il divieto di esercitare professioni, imprese od uffici direttivi delle persone giuridiche.