Incubo concessioni. Scadenza a dicembre: "In ballo anni di sacrifici e tanti investimenti"

I titolari degli stabilimenti balneari pretendono delucidazioni sul futuro "Se dovessimo perdere la gara non resterà nulla di quanto fatto". Canone demaniale nel mirino. "È troppo basso? Allora aumentatelo".

Incubo concessioni. Scadenza a dicembre: "In ballo anni di sacrifici e tanti investimenti"

Incubo concessioni. Scadenza a dicembre: "In ballo anni di sacrifici e tanti investimenti"

SARZANA

Alla manifestazione di protesta dei balneatori a Roma era presente una delegazione spezzina di gestori delle spiagge. La portavoce del movimento da Marinella alle Cinque Terre è Anna Galli titolare insieme ai famigliari del Bagno Roma nel litorale sarzanese. Per Anna una tradizione che continua. Il padre Roberto infatti è stato lo storico presidente della Sib. "Ho ereditato questo spirito combattivo - spiega Anna Galli - anche perchè la situazione delle spiagge la conosco da sempre. Ci sentiamo abbandonati e sinceramente aspettavamo che arrivassero le linee guida per risolvere questa enorme incertezza. Non pretendiamo di andare contro la legge ma almeno sapere quando ci saranno le gare. E cosa succederà quando ci sarà un vincitore. Se dovessimo perdere cosa ci resterà di anni di lavoro, sacrifici e investimenti? Nessuno ancora è riuscito a saperlo e chiaramente si lavora malissimo". Qualcuno ritiene troppo basso il canone demaniale pagato annualmente? "Se così fosse – chiude Galli – che ci venga aumentato, ma non siamo noi a stabilirlo ma il Governo".

Lo stabilimento La Turbina di Marinella è stato aperto dal 1949 dalla signora Melia Galletto. Adesso alla conduzione ci sono i nipoti. "Stiamo parlando - spiega Alessandro Giacomelli titolare insieme a Laura - dello stesso argomento dal 2009. Si va avanti, senza grosse speranze perchè di certo non possiamo permetterci di esporci in nuovi investimenti. Allo stesso tempo la clientela va rispettata e dobbiamo garantire il servizio di accoglienza che da sempre ci caratterizza. La prospettiva era già buia lo scorso anno adesso proprio navighiamo a vista e non sappiamo cosa succederà una volta riposti gli ombrelloni. La concessione scade il 31 dicembre e staremo a vedere come si svolgeranno le gare. Non abbiamo ancora sentito parlare di indennizzi qualora arrivasse una grande multinazionale e decidesse di prendersi tutto il litorale ad esempio. Tutte le famiglie che per anni hanno trascorso la vita negli stabilimenti cosa riceverebbero in cambio? Questi non sono aspetti secondari ma a quanto pare non vengono presi in considerazione. L’incertezza non è soltanto la nostra ma del mondo che ruota intorno al mare che vive decisamente difficoltà. Chi si azzarda a cambiare le cabine oppure lettini e ombrelloni ?".

L’aiuto degli enti è fondamentale in questa situazione come ha sottolineato Tommaso Poletti titolare del Bagno Ivana di Fiumaretta. "Per fortuna abbiamo un dialogo sia con Comune che Regione che sappiamo essere attenti alla situazione. Di certo noi addetti ai lavori viviamo accompagnati da un enorme punto interrogativo. Assistiamo alla cancellazione improvvisa delle scadenze e poi anche delle proroghe. Insomma non abbiamo nessuna certezza ma come tutti gli altri colleghi abbiamo iniziato la stagione cercando di offrire il meglio e poi attendere gli sviluppi".

Massimo Merluzzi