
Infermieri, spogliatoi senza riscaldamento
Prima di entrare nel reparto dove lavorano fanno una sosta in quelle “ghiacciaie“ che sono gli spogliatoi del personale e cercano di vestirsi il più in fretta possibile. Il rischio, in queste settimana in cui la temperatura è proibitiva, è di rimanere congelati. A essere senza riscaldamento sono gli spogliatoi del personale infermieristico del Sant’Andrea e del San Bartolomeo. A Spezia i termosifoni non si possono accendere perché l’impianto è rotto e ancora non è stato possibile aggiustarlo: manca un pezzo. A Sarzana se si accendono le stanze finiscono sotto’acqua. La segnalazione arriva dai sindacati che da settimane, nel corso della trattativa sindacale con la direzione, stanno mettendo in evidenza i problemi ancora irrisolti. Luciana Tartarelli di Fials ha addirittura consigliato ai suoi tesserati di "cambiarsi in reparto". E aggiunge – "Di notte la temperatura scende sotto zero immaginiamo cosa significa indossare la cappa alle 6. Quegli spogliatoi sono da sistemare al più presto. Per non parlare dei locali del San Bartolomeo che sono aperti a chiunque perché manca una serratura digitale come a Spezia. A Sarzana le incursioni in quelle stanze sono all’ordine del giorno". Parla di spogliatoi ammuffiti Salvatore Currenti di Cisl – "Poi con quelle divise che si trovano in quei locali malsani vanno a contatto con i pazienti. Abbiamo avuto come sindacati un confronto con la direzione per risolvere tutte queste situazioni, e in questi giorni abbiamo chiesto un incontro con il nuovo responsabile della struttura complessa della gestione tecnica. Speriamo sia a breve". Con i colleghi di Cisl, Uil e Fials, anche Daniele Lombardo di Cgil ha chiesto che vengano trovate soluzioni temporanee per scaldare i locali – "Almeno delle stufette per renderli meno inospitali".
Ma i problemi sono parecchi e Lombardo li tira fuori uno ad uno. "Mancano i controlli negli accessi. La direzione di Asl 5 ne ha parlato anche al tavolo provinciale sulla sicurezza chiedendo il ripristino del presidio di polizia negli ospedali. La questura è disponibile, ma il personale è poco. Al momento può garantire soltanto un presidio al Sant’Andrea al mattino, ma per funzionare il controllo deve coprire le 24 ore in entrambi gli ospedali. Il problema è serio perché nell’ultimo anno ci sono state un centinaio di aggressioni fisiche e verbali al personale sanitario. E queste sono soltanto quelle segnalate mentre sarebbe bene avere un quadro completo del fenomeno. Intanto il personale sta seguendo dei corsi di formazione per gestire le aggressioni e imparare a riportare la calma. È un elemento su cui contiamo molto"
A. M. Z.