REDAZIONE LA SPEZIA

Infrastrutture, il ‘manifesto’ di Confindustria

Appello dell’associazione alle istituzioni affinché si cominci a ragionare in termini di area vasta. Con gli occhi puntati verso la Lunigiana

Per rilanciare, in chiave strategica, l’economia del territorio servono infrastrutture adeguate. Ma non solo: superando vecchi steccati, è necessario cominciare a ragionare in termini di area vasta, rilanciando i legami storici, prima ancora che economici, con la Lunigiana. Senza tralasciare il naturale sbocco verso la Pianura Padana. Eccolo il "manifesto" di Confindustria La Spezia che in un documento riassume anche, in concreto, le sue proposte in termini di priorità infrastrutturali. Una necessità, quella dell’area vasta che "si è ben evidenziata a seguito del crollo del ponte di Albiano che impatta su un intero territorio dalla forte vocazione industrialeartigianale che si estende dalla piana di CeparanaPian di Follo sino all’area logistica e al casello autostradale di Santo Stefano di Magra".

E proprio l’assenza di collegamento fra le due sponde del fiume "sta confermando con forza che il territorio spezzino e quello lunigianese rappresentano un’unica realtà; l’infrastruttura di fatto aveva assunto valenza sovra regionale interessando un bacino di popolazione di oltre 38 mila residenti". Quali le opere più urgenti? Secondo Confindustria "è assolutamente necessario il collegamento viario tra il raccordo autostradale Spezia – Santo Stefano Magra e la sponda destra del fiume Magra (ponte Ceparana – Santo Stefano Magra)". "In prospettiva strategica" inoltre "è fondamentale avere un collegamento ferroviario moderno e veloce con la Pianura Padana", per questo la Pontremolese "non riveste un’importanza limitata allo sviluppo delle attività economiche legate al porto e alla logistica, ma interessa e incide anche sulla crescita sociale della provincia". La premessa a queste considerazioni è che la provincia "è caratterizzata da limitati spazi di sviluppo, ulteriormente ridotti da vincoli demaniali e militari oltre a limitazioni derivanti da normative nazionali e regionali (parchi); se a questo si aggiunge il deficit infrastrutturale, è evidente che Spezia, ma in generale la Liguria, continui a patire di un isolamento cronico, figlio di progettualità mai concluse o mai iniziate".

Intervenendo nel dibattito in corso sulle carenze infrastrutturali, Confindustria ricorda che "da decenni evidenzia tali carenze e la cronica difficoltà di collegamento tra Spezia ed il capoluogo di regione, con un’autostrada che rappresenta oggi l’unica reale infrastruttura viaria. Da sempre, infatti, sottolineiamo come un’eventuale interruzione della stessa allontanerebbe ulteriormente la nostra provincia dal cuore della regione". Ribadendo la necessità di "una dotazione infrastrutturale moderna ed efficiente", gli imprenditori riconoscono alla Regione "di aver posto attenzione alle nostre richieste, come nel caso del completamento della Strada della Ripa, ma chiediamo che si passi dalle parole e dalle polemiche ai fatti concreti". Servono infatti "reali risposte alle ormai storiche esigenze del nostro territorioi, come l’incompiuta per antonomasia, la Variante Aurelia".

Franco Antola