Dopo i cinghiali, i lupi e le nutrie spuntano i cormorani. L’uccello predatore di pesci è da tempo monitorato dagli uffici regionali che ne hanno predisposto il ’prelievo’ fin dal 2020, acquisendo, su questo, il parere favorevole dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. "Il tema dell’impatto dei cormorani sulla fauna ittica – ha spiegato l’assessore e vice presidente della giunta ligure Alessandro Piana – è di estrema attualità e oggetto di attenta valutazione da parte della Regione. La Liguria ha già adottato misure di contenimento attraverso il piano di controllo selettivo del cormorano valutato e a approvato dall’Ispra. L’obiettivo è quello di mitigare l’impatto della specie sui corsi d’acqua e sugli habitat più sensibili".
Una presenza che nel tempo si è fatta decisamente più frequente e stanziale sul territorio ligure. Una delle tante conseguenze del cambiamento climatico che ha portato all’arrivo degli “ospiti“ un tempo quasi sconosciuti. "Senza dubbio – prosegue Alessandro Piana – il cambiamento nelle abitudini migratorie dei cormorani è stato favorito da fattori climatici e ambientali. Quindi ha portato a una presenza costante della specie sul territorio, più che raddoppiata negli ultimi anni aggravando ulteriormente l’impatto sugli ecosistemi acquatici e sulla biodiversità locale. Questo ha determinato una pressione crescente sulle popolazioni autoctone di pesci". Un predatore con “gusti“ particolari? "Sicuramente sono ghiotti di trota fario mediterranea ma anche di altre specie di interesse conservazionistico, che rischiano di essere compromesse. Così come la popolazione di anatre, anch’essa in diminuzione. Ci stiamo già impegnando per rafforzare il monitoraggio, per potenziare le misure di protezione per le specie vulnerabili, rivedendo le strategie di immissione con l’obiettivo di preservare il patrimonio ittico ligure e nel contempo di tutelare il comparto economico che la pesca sportiva genera".
L’attività di controllo sul numero dei capi da abbattere è svolta dagli agenti del nucleo regionale di vigilanza faunistico-ambientale e da guardie venatorie volontarie, secondo quanto previsto dalla legge regionale.
Massimo Merluzzi