MARCO MAGI
Cronaca

Spezia vara il primo Festival delle ostriche: "Una kermesse nazionale"

Il presidente della Camera di Commercio sottolinea l’importanza di un evento unico in Italia. "Nel Golfo dei Poeti veniva coltivata già da fine Ottocento"

L’ostrica protagonista del week end

La Spezia, 6 ottobre 2023 – Un antipasto succulento in attesa del grande evento di primavera, per un prodotto d’eccellenza, in un luogo tutto nuovo. Calata Paita accoglie da oggi a domenica l’Italian Oyster Fest e a parlarne c’è Enrico Lupi, presidente della Camera di Commercio Riviere di Liguria (che organizza con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, Legacoop Liguria e cooperativa Mitilicoltori spezzini).

Perché il nostro territorio è perfetto per il primo festival nazionale delle ostriche?

"Abbiamo aderito con determinazione ed entusiasmo alla proposta degli ostricoltori, che muove dalla volontà di far conoscere e valorizzare la qualità del prodotto spezzino e nazionale. È una produzione di nicchia che si lega alla storia del Golfo dei Poeti, dove l’ostrica veniva coltivata già da fine Ottocento. Il festival sarà un’occasione d’approfondimento con momenti di degustazione e laboratori su tanti temi, e per gli stessi ostricoltori che hanno l’opportunità di fare sistema".

Quali sono le potenzialità di sviluppo del comparto?

"La produzione delle ostriche in Italia ufficialmente è pari a 500 tonnellate annue, da questo numero va tolta una grossa fetta di produttori che fanno ri-immersione dall’estero. Al festival partecipano solo quegli ostricoltori che allevano ostriche da seme. Si tratta di meno della metà della produzione complessiva italiana, circa 180 tonnellate. Dieci tonnellate sono quelle prodotte alla Spezia, il resto tra Sardegna, Puglia, Emilia-Romagna e Veneto".

L’obiettivo del festival?

"Fare conoscere le produzioni da seme, che garantiscono un prodotto unico in base al ‘terroir marino’ in cui si sviluppano, da cui deriva l’ostrica verde spezzina, quella d’oro, e via così. Per avere un termine di paragone, la produzione di ostriche concave in Francia è circa 85.000 tonnellate annue. I francesi hanno industrializzato la produzione, tanti ostricoltori italiani lavorano ancora a mano. Occorre che il pubblico si avvicini al prodotto: l’ostrica spezzina, dicono i produttori, è considerata perfetta per l’aperitivo".

Quanto è stato l’impegno della Camera di Commercio per l’organizzazione?

"Siamo vicini alle realtà produttive ed economiche. Abbiamo raccolto anche il grido d’allarme dei mitilicoltori legato al calo di produzione dei muscoli, per la voracità delle orate e l’aumento della temperatura del mare. Valorizzare le ostriche significa poter diversificare la produzione e aumentare la capacità di resilienza degli operatori".

Quali sono le intenzioni per le future edizioni?

"In questo weekend si svolgerà un’anteprima di un evento che punta a consolidarsi a partire già dalla prossima primavera. Questo festival ha un rilievo nazionale ed è il primo nel suo genere, siamo certi che questa prima edizione avrà un buon riscontro anche grazie alla disponibilità degli spazi di Calata Paita".