"Salite sul nostro treno, scegliete uno scompartimento, la conversazione ci porterà alla nostra destinazione. Nella Biblioteca vivente, nulla è deludente!". Terza tappa della Human Library al Circolo Anziani di piazza Brin, martedì a partire dalle 17.15. Nelle parole di Paolo Luporini e Gian Luigi Ago, il senso del viaggio. "In simpatia, rispetto, tolleranza, la reciproca conoscenza avanza – proseguono –. Può nascere un’amicizia, sarà un incontro speciale, autentico, leale". Il nuovo evento nella sede di via Filippo Corridoni, vedrà dieci ‘libri umani’ a disposizione degli ascoltatori/lettori, che potranno partecipare liberamente.
"L’appuntamento con la bibliotecaria Marimilia Gastone sarà alla partenza dalla stazione, obliterate il biglietto, scegliete il vostro libro umano: vi porterà per mano". Questi quindi gli autori (e i relativi titoli) che hanno dato la gentile disponibilità di raccontare e raccontarsi (alcuni confermati, altri nuovi) nella veste di ‘libri umani’. Di Gian Luigi Ago ‘Se niente importa - (Perché sono antispecista)’: lo specismo e le conseguenti questioni morali, di salute, fame nel mondo, pandemie, inquinamento, disuguaglianze e molto altro. Di Paolo Luporini ‘Io e San Giorgio’: marcia notturna scout sotto la pioggia; un’esperienza che è metafora del duro impegno individuale. Di Natalino Alberti ‘Le Isole di Ferro - Piattaforme. Non solo ferro e gas’: la lontananza da casa, e il vivere comune in uno spazio ristretto; nostalgia e tolleranza, sono le compagne quotidiane in quel frangente. Di Marilena Milani ‘Come t’allargo l’amore’: relazione personale sul concetto di poliamore; e poi cosa sono le ‘cougar’ e l’amore in terza-quarta età. Di Enzo Gaia ‘La sindrome di Peter Pan e il cantastorie’: "se anche a voi capita a volte di non volere crescere più, venite ad ascoltare un cantastorie e proverete ad abitare insieme con lui nell’isola che non c’è di Peter Pan", dicono i promotori. Di Massimo Marasco ‘Lo scrittore riluttante’: la scrittura come nevrosi che cambia la vita. Di Margherita Bertella ‘Le sue dita leggevano ricami di carta’: perché secondo l’autrice non si vede bene che col cuore. Di Rosaria Pannico ‘L’importanza del pensiero positivo’: come la fortuna ha condizionato la sua vita portandola ad essere una persona da costante pensiero positivo. Di Giovanni Tabacchiera ‘Lettera da Sarajevo’: una consegna umanitaria tra croci e ombrelloni. E infine di Maria Ausilia Maggi ‘Mio padre talebano’: un carattere difficile, una bambina che cresceva e la storia di un grande amore; episodi della caserma e i miseri risultati della mania del controllo.
Marco Magi