MATTEO MARCELLO
Cronaca

La burocrazia che affossa i Comuni. Framura perde maxi finanziamento

Un ritardo di due giorni nella pubblicazione del Cig costa la revoca di 900mila euro per la frana di Castagnola

Un cantiere per la sistemazione di una. frana (. foto di repertorio

Un cantiere per la sistemazione di una. frana (. foto di repertorio

Può un Comune perdere un maxi finanziamento per sistemare la frana che minaccia un intero borgo, a causa di un ritardo di quarantotto ore nell’espletamento di una delle decine di pratiche burocratiche che oggi attanagliano l’esecuzione di un appalto pubblico? La risposta è sì, e per chiedere conferma basta bussare alla porta di un amareggiato sindaco di Framura, Andrea Da Passano, che nei giorni scorsi si è visto revocare dalla Regione il finanziamento da 900mila euro di fondi statali concesso nell’ottobre del 2023 per far fronte al secondo lotto delle opere per la mitigazione del rischio relative alla frana di Castagnola. Il decreto regionale vergato dal direttore della Direzione generale Protezione civile e difesa suolo di Regione Liguria risale a venerdì, ed è una doccia fredda per il piccolo Comune rivierasco, che ora dovrà necessariamente correre ai ripari per cercare di completare lavori ritenuti di primaria importanza. Ma cosa è successo di così grave da spingere le istituzioni sovraordinate a revocare il contributo? Tutto inizia nell’ottobre 2023, quando la giunta regionale ha approvato la programmazione e la ripartizione delle risorse riservate agli interventi di difesa del suolo per il 2024. Tra queste, anche i 900mila euro per Framura. Con una raccomandazione: i Comuni beneficiari dei contributi erano tenuti ad affidare i lavori entro dodici mesi dalla data della delibera regionale, così come imposto da una legge di sette anni fa. Il Comune, costretto a far fronte alla burocrazia nonostante la cronica esiguità del personale, riesce in qualche modo a portare a termine il lungo iter, avviando le pratiche per l’assegnazione dell’appalto. Tuttavia da un monitoraggio sull’uso dei contributi emerge che la pubblicazione del codice identificativo della gara d’appalto – in gergo, il Cig – è avvenuta il 29 ottobre scorso, con ’ben’ due giorni di ritardo rispetto ai termini. A nulla è valso l’intervento della stessa Regione, che nel comunicare il ritardo al ministero delle Economie e Finanze, aveva rappresentato l’importanza dell’intervento oggetto di finanziamento, chiedendo la possibilità di confermarlo: il ministero lo scorso 10 gennaio ha risposto picche. "Sono amareggiato, i piccoli Comuni, alle prese con appaltimilionari e con personale esiguo, dovrebbro essere aiutati, non penalizzati – dice il sindaco Da Passano –. La gara d’appalto è andata deserta, ma abbiamo rischiato di procedere nei lavori senza copertura finanziaria. Resta il fatto che si tratta di un intervento importante, speriamo che venga rifinanziato".

Matteo Marcello