REDAZIONE LA SPEZIA

La cannabis? È terapeutica Ma Asl rincara sulle analisi

Si era rivolta agli uffici sanitari per fare la revisione della patente di guida . Ora la giovane, che soffre di una forma forte di artrite, dovrà pagare 246 euro

Costretta a sottoporsi all’analisi tossicologica del capello per riavere la propria patente. Non suonerebbe strano se si trattasse di una donna che ha causato un sinistro in stato di ebbrezza o di alterazione, ma la vicenda di cui è protagonista – suo malgrado – la spezzina Sara Castello, nulla ha a che fare con episodi del genere. La sua colpa? Assumere cannabis terapeutica, regolarmente prescritta dalla Asl 5 per cicli di terapia antalgica, dopo aver utilizzato "diversi oppioidi senza beneficio e con importanti effetti collaterali" per curare una serie di patologie, su tutte una forte artrite, che le causano lancinanti dolori cronici. "Grazie a questo tipo di cure – racconta – riesco, finalmente ad avere sollievo e a fare cose che prima mi erano precluse. Ora, però, dovrò pagare di tasca mia 246,20 euro per sottopormi ad un esame che escluda l’utilizzo di morfina, cocaina, cannabis non terapeutica, anfetamine, metadone, ketamina ed abuso di alcol: un passaggio necessario se voglio riavere la mia patente, di cui è stata richiesta la revisione".

Come in una vicenda del teatro dell’assurdo, la domanda è arrivata dalla commissione patenti della Spezia della Asl 5: la stessa azienda sanitaria, cioè, che ha prescritto alla Castello la cannabis terapeutica. Ma qual è il legame fra quest’ultima e il campionario di stupefacenti di cui si deve certificare la mancata assunzione, pena una patente stracciata? "Tutto questo è figlio di un vuoto normativo e voglio precisare che i medici non hanno dato via libera all’iter di loro volontà, anzi, erano in difficoltà. Ciò non toglie che io sia amareggiata e mi senta discriminata: sto male, ho una patologia che mi costringe a tratti ad usare il bastone, nonostante non sia certo anziana, mi prescrivono questa cura. Ma quando ho dovuto fare la revisione della patente in seguito a un intervento chirurgico – richiesta in concomitanza al rinnovo del mio pass disabili– , oltre alla visita oculistica, quando è uscito fuori che sto assumendo la cannabis terapeutica, mi è stata chiesta anche l’analisi del capello per escludere che io non faccia uso di altre sostanze oltre a quella. La cosa assurda è che, oltre a non aver mai preso droghe, sono anche astemia e non capisco il nesso fra le mie cure e la cocaina, il metadone e tutto ciò che è nell’elenco. Ora mi trovo costretta a fare analisi a spese mie, ad una cifra non certo irrilevante, come se avessi causato un incidente da assuntore. Perché?".

Per la Castello, la cannabis terapeutica è arrivata dopo aver provato altre terapie importanti per almeno un anno. "Ho cominciato ad assumerla lo scorso luglio, seguita dal centro algologico di Sarzana e sono monitorata costantemente: mi viene chiesto come stiano andando le cose, ritarano la cura in base a fastidi e dolori; ultimamente, oltre alla cannabis in olio di oliva hanno prescritto anche cartine da usare con il vaporizzatore. Grazie a questa terapia sto tornando ad avere una vita dignitosa".

Chiara Tenca