
Inaugurato a Pignone l’edificio che farà da residenza ai creativi di tutto il mondo. La prima ospite sarà Patricia Dinu, specializzata in pittura e fotografia a infrarossi .
Dedicare la Casa degli Artisti alla figura di un pignonese doc come il maestro Gino Bellani, non solo è un atto dovuto, ma è anche un orgoglio e un riconoscimento nei confronti di chi lasciò il paese natale, poco più di diciassettenne, per Valparaìso in Cile, per poi tornare alla Spezia dopo alcuni anni da rappresentante di commercio. L’arte mosse la sua vita, sia in qualità di docente, che pittorica. Un esempio, il suo, utile ai nostri giovani". Inaugurato lo scorso sabato, durante una partecipata manifestazione pubblica, l’edificio realizzato in piazza Marconi dal Comune di Pignone nell’ambito di un più ampio finanziamento Next Generation della Comunità Europea grazie al Bando Piccoli Borghi del Pnrr.
"L’idea di trasformare parte di un immobile, sito nella piazza centrale del nostro Comune — continua il sindaco di Pignone, Ivano Barcellone — in un luogo dove accogliere in residenza artisti provenienti da tutto il mondo, non solo mi ha immediatamente entusiasmato ma, man mano che questa prospettiva prendeva forma grazie a un progetto dedicato, mi ha convinto di quanto fosse importante realizzarlo per tutta la popolazione di Pignone e più in generale per la Val di Vara e parte delle Cinque Terre".
Il progetto, elaborato con lo scopo di ospitare artisti provenienti da tutto il mondo, le cui opere realizzate durante la residenza dovranno essere ispirate al territorio, sia sul piano naturalistico e/o della tradizione locale, è realizzato in cooperazione con l’associazione culturale Startè — presieduta da Paolo Asti — incaricata, per i prossimi cinque anni, di gestire e realizzare un ampio programma che prevede, oltre alla presenza degli artisti, la realizzazione, durante l’arco dell’anno, di laboratori creativi per adulti e bambini, mostre, corsi d’arte e anche visite allo studio dove gli artisti realizzeranno i loro lavori.
Durante il corso della cerimonia il vice prefetto Flavia Anania ha voluto ricordare l’importanza di questa iniziativa, non solo per Pignone, ma per tutta la Val di Vara, di cui potrà essere un riferimento artistico e culturale. In rappresentanza della Regione Liguria è intervenuto l’assessore Giacomo Giampedrone complimentandosi con il sindaco per il raggiungimento dell’obiettivo che ha permesso al Comune di utilizzare i fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea, e con Paolo Asti per la qualità dell’iniziativa che da un piccolo territorio sa guardare all’arte internazionale. Il presidente della pro loco Luca Barilari ha espresso grande soddisfazione nel vedere realizzato un progetto a cui ha dato il proprio contributo tutta la comunità pignonese, consapevole dell’importanza di questa nuova attività che andrà a coinvolgere residenti e ospiti.
"Spesso quella dei piccoli borghi, considerata l’Italia minore — ha aggiunto Asti –, è l’Italia migliore, quella che si scopre, come nel caso di Pignone, lasciando l’autostrada e percorrendo le vie provinciali e l’Aurelia. Una residenza d’arte, inoltre, dà l’opportunità di una promozione del territorio stesso, attraverso la capacità comunicativa che le ’skills’del contemporaneo sono capaci di mettere in atto". Alla manifestazione erano presenti i famigliari del maestro Gino Bellani, che hanno partecipato all’intitolazione della residenza che porta il logo appositamente realizzato dall’art director Marco Condotti. La scelta degli artisti ospiti sarà compiuta dal curatore Paolo Asti affiancato da un comitato scientifico presieduto da Sara Taglialagamba — storica dell’arte e collaboratrice a Los Angeles del professor Carlo Pedretti, il maggior studioso al mondo di Leonardo da Vinci — e partecipato, tra gli altri, da Raffaella Bellani, figlia dell’artista e da Marina Re, imprenditrice e manager del settore tecnico applicato agli edifici d’arte. Patricia Dinu, fotografa e artista interdisciplinare, le cui opere sono state esposte in gallerie e musei di tutto il mondo, specializzata nella fotografia infrarossa e nella pittura — la cui attività si divide tra gli Stati Uniti e l’Italia –, è la prima ospite di Casa Bellani, immobile messo a disposizione dalla famiglia Remedi. "La mia ricerca è guidata da un profondo desiderio di esplorare l’anima del paesaggio e la sua connessione con la spiritualità — dichiara l’artista –. Credo che ogni scatto e ogni pennellata raccontino una storia, rivelando emozioni e legami invisibili tra l’essere umano e la natura. Per me l’arte è un mezzo per connettere le persone, risvegliare emozioni e condividere esperienze che ci uniscono".