REDAZIONE LA SPEZIA

La disfida mette le ali "Fontana-monumento per amore del golfo tra tradizione e futuro"

L’architetto Enrico Pontello spiega la genesi dell’opera a battesimo "L’anima delle borgatre in dialogo col waterfont e la cattedrale . Vorrei lasciare altri segni artistici su questo magnifico territorio".

Zampilli e luci della fontana, alle 20,30 di ieri sera, hanno posto il sigillo all’opera d’arte che celebra il Palio del Golfo, ammaliando gli spettatori in un comune sentire: quello della meraviglia. "Che bello". "Che idea". "Che commozione". Un intreccio di espressioni positive e riconoscimenti verso l’Autorità di sistema portuale che ha voluto così impreziosire Largo Fiorillo, crocevia del turismo, facendo del richiamo alla tradizione le "ali" per costruire il futuro. Ed eccoli lì, gli scafi-bandiera di acciaio inossidabile che, trattato, dà l’effetto platino: il materiale non è così prezioso ma i valori di cui sono espressione costituiscono un faro. Scintillanti, inclinati di 30 gradi, posti a raggiera con orientamento mirato (da levante a ponente) in relazione al dipanarsi della posizione delle borgate del golfo, col numero e il nome di queste impresso sulle lamiere, le poppe ancorate all’anello-base e le prue ’legate’ tra loro da un cavo acciaio che funge da anello superiore, tiranti dall’alto al basso per stabilizzare l’insieme. Così le silhouette delle barche da Palio diventano monumento, emblema del golfo col suo tesoro di storia e potenzialità da dispiegare sulla rotta del centenario.

Tanti ieri sera – a cominciare dadal presidente Mario Sommariva e dal sindaco Pierluigi Peracchini nell’inanellarsi dei tagli del natro degli ultimi giorni che cementano l’intesa– a stringere la mano all’artista ideatore dell’opera. Lui è l’architetto Enrico Pontello, 30 anni, originario di Udine, con studio a Londra, innamorato del golfo dopo averlo visto, studiato, entrando nell’anima del borgatario.

"Ringrazio il Golfo per quello che mi ha dato sul piano della conoscenza e delle emozioni, fonti di ispirazione. Ho cercato di dare forma ad un arredo, leggero e luminoso, interprete dei valori che presidiano al Palio del golfo, capace di entrare in dialogo con quello che c’è attorno" dice spiegando la genesi dell’idea.

Un’occasione anche per vedere con occhi nuovi la cattedrale di Cristo Re, il disegno ardito e minimalista di Adalberto Libera, riscoprendo l’incipit teologico della chiesa moderna. Ma c’è non solo l’interazione col tempio a dare spinta alle suggestioni. Anche stazione marittima e Capitaneria godono di luce riflessa. La fontana del Palio si fa così biglietto da visita alla città, per permettere ai visitatori di cogliere, fin dai primi passi venendo dal mare, la sua identità, la sua storia; quella della fontana sarà anche l’ultima immagine che rimarrà impressa nella mente dei crocieristi prima di prendere il largo. Un invito a tornare.

Fra un impegno e l’altro all’estero, la voglia di tornare anima anche il giovane architetto, che coltiva un’ambizione: lasciare altri segni sul territorio e sul mare. Il riferimento è alla costruzione dei superyacht: "Mi piacerebbe interagire con i cantieri navali per mettere a fuoco nuove idee nella realizzazione degli interni dei gioielli naviganti" dice. Il tempo non mancherà. Intanto scorre quello verso il Palio del Golfo nella cornice di Blue festival. Ieri il taglio del nastro, col primo convegno istituzionale a tinte blu a cui è seguito lo spettacolo ‘Can You Sea?’ show scientifico-acrobatico realizzato. Oggi, alle 18, altro Blue talk, dal titolo "Ecosistema blu".

Corrado Ricci