La forza delle donne nei nomi degli scafi Da Nella a Bianca passando per Belen

Anche Virgina, Dama, Scintilla, Elena, Bimba, Mina, Calipso, Madame Raviè e Regina tra le barche di nuova generazione

La forza delle donne nei nomi degli scafi  Da Nella a Bianca passando per Belen

La forza delle donne nei nomi degli scafi Da Nella a Bianca passando per Belen

La ’riscossa’ rosa del Palio del Golfo - che sarà raccontata attraverso il libro curato da La Nazione con focus sugli equipaggi femminili - si colloca sullo sfondo dei nomi di donna attraverso i quali sono stati identificati nella storia della disfida remiera diversi scafi. Le ragioni delle denominazioni sono svariate. Hanno a che fare con riferimenti puntuali: donne di spicco nell’ambito delle borgate, nipoti o moglie dei maestri d’ascia che le hanno costruite, mito, religiosità e... sex appeal. Dai primi risultati della ricerca avviata attraverso il gioco di sponda del Comitato delle Borgate si impone l’esistenza di una barca-monumento: non solca da decenni i mari ma è tornata a vita nuova lo scorso anno, al giro di boa dei 91 anni di vita. E’ Nella, lo scafo col quale la borgata delle Grazie vinse il Palio del Golfo nel 1933. Il restauro conservativo - questo il valore aggiunto della storia - è stato effettuato da un ragazzo del paese, Gabriele Bernasco, nell’ambito dello stage pratico al Cantiere Valdettaro ad epilogo delle lezioni teoriche del corso per Operatore del legno del Cisita.

La barca è custodita nello stabilimento graziotto del Gruppo Valdettaro nel quale lavora Andrea Guano, pronipote di Aristide Guano, il maestro d’ascia che la costruì e che intese darle quel nome in omaggio alla nipote, Nella appunto, fanciulla con trascorsi da timoniera. Lo scorso anno Nella apri la sfilata del Palio del Golfo. I riferimenti a personaggi delle borgate sono ricorrenti, come detto, della denominazione delle barche.

A Porto Venere hanno a che fare con la mamma di Giovanni Dotti (dirigente della borgata) Bianca, scomparsa nel 2020. Il nome ha un ancoraggio religioso. Il riferimento è alla patrona, la Madonna Bianca da cui discende il nome della donna, nata il 22 agosto del 1926, il giorno in cui vennero traslati i festeggiati patronali saltati nel giorno canonico (17 agosto) a causa di un fortunale che si abbatté sul borgo. Lo scafo porta la firma di Philiph Shoele, costruttore anche di Scintilla, altra barca di Porto Venere - vincitrice del Palio junior nel 2013 e 2016, in omaggio ad una cavalla-campione. Anche la terza barca di Porto Venere, che cinse il ’rosa’ nel 2017, è declinata al femminile: Dama.

Restando sulla sponda di ponente del golfo troviamo Belen. Qui il nome è evocativo di bellezza, quella della star. La costruirono Andrea e Francesco Balistreri. Ha vinto il Palio del golfo nel 2015, nel 2018 e nel 2022; si affianca all’altra barca degli squali col nome di donna, Nena: moglie del costruttore Ivo Ghiggini.

Ginetta, classe 1981 e Elena, costruita negli anni Novanta, sono le barche rosa della Venere Azzurra, entrambe restaurate di recente dal cantiere Sanlorenzo, al pari di un’altra, ancora da nominare.

Prende il nome della dea del mare Calipso la barca col quale gli junior del Muggiano centrarono la vittoria nel 2017, nel 2018 e nel 2019; anch’essa costruita dai Balistreri ora all’opera per fare quella destinata alla sostituzione dell’anziana Mina, usata dall’equipaggio femminile. A Fossamastra la barca ha il nome della veterana del Palio: Virginia. Il nome è stato deciso lo scorso anno per rendere omaggio alla vogatrice.

Madame raviè è il nome col quale Marola ha chiamato la barca costruita nel 1997 grazie ai proventi della sagra del raviolo; si affianca a Regina del golfo, barca plurivincitrice al Palio, classe 1981, con otto successi centrati nelle massime disfide. A Tellaro il nome più tenero fra le barche da Palio: Bimba