
Un autobus impegnato in una delle tratte urbane della Spezia (foto di repertorio
La raffica di ricorsi gerarchici promossa un anno fa, nei mesi conclusivi della gestione Masinelli, non aveva portato ad alcun risultato. Così, 255 autisti di Atc, sostenuti dai sindacati di categoria, sono passati alle vie di fatto, bussando alla porta del giudice del lavoro per farsi riconoscere ciò che l’azienda, fino a oggi, ha sempre negato. Nodo della contesa, che ha portato gran parte dei conducenti dei mezzi del servizio di trasporto pubblico a intentare causa, è il riconoscimento di un’indennità di retribuzione ferie almeno pari a quella riconosciuta dal Contratto collettivo nazionale di lavoro Autoferrotranvieri firmato nel 2022, che ha individuato in 8 euro giornalieri tale somma. In Atc, invece, l’indennità è ferma a 6,5 euro, soglia determinata dagli accordi integrativi aziendali. Sin dall’entrata in vigore del contratto nazionale, a livello locale i sindacati di categoria – in primis Cobas, Cgil e Cisl – hanno sollecitato più volte il cda di Atc Esercizio ad adeguare le indennità, chiedendo di stabilire almeno la somma di 8 euro sommando le indennità legate a presenza, guida e turno, e riconoscendo il medesimo indennizzo anche nelle giornate di ferie, come da contratto nazionale. Ipotesi sempre respinte da Atc, e che hanno portato all’offensiva dei dipendenti, assistiti proprio dalle sigle sindacali di categoria. In campo, gli avvocati individuati dalle organizzazioni sindacali, ovvero Andrea Frau e Isabella Benifei per la Cgil, Emanuele Buttini per la Cisl, Luigi Maggiani per la Uil e Davide D’Imporzano per i Cobas.
Nei ricorsi, gli autisti chiedono al Tribunale della Spezia non solo di accertare e dichiarare che ciascun giorno di ferie dei ricorrenti deve essere retribuito da Atc con un importo pari all’indennità dal contratto collettivo nazionale del 2022, ma anche di condannare l’azienda del trasporto pubblico al pagamento degli arretrati, ovvero della differenza rispetto alla maggior retribuzione per i periodi di ferie a cui i ricorrenti avevano diritto sin dall’approvazione del nuovo contratto nazionale. Atc alla fine di febbraio ha deciso di costituirsi in giudizio, affidando l’assistenza legale all’avvocato Riccardo Diamanti. Le cause nel frattempo sono arrivate sui tavoli dei giudici spezzini Marco Viani e Giampiero Panico, che alla prima udienza hanno dato tempo fino a maggio alle parti per tentare di trovare un accordo. Altrimenti, sarà il tribunale a decidere.