La lirica in Arsenale: "Madama Butterfly finalmente è salita sulla nave dell’attesa"

Stasera la prima assoluta di Panizza sul ponte di volo della portaerei Garibaldi. Annullata la distanza tra platea e scenografia. "Siamo nella testa di Cio-Cio-San".

La lirica in Arsenale: "Madama Butterfly finalmente è salita sulla nave dell’attesa"

La lirica in Arsenale: "Madama Butterfly finalmente è salita sulla nave dell’attesa"

"’Un bel dì, vedremo levarsi un fil di fumo sull’estremo confin del mare. E poi la nave appare". In questo caso però la nave non appare, la nave è. Tutti noi infatti, sabato sera, saremo sulla nave che Butterfly tanto aspetta". Così inizia la celebre aria al secondo atto di ’Madama Butterfly’, opera lirica di Giacomo Puccini; e così la commenta Paolo Panizza, regista teatrale di fama internazionale, che si prepara a una prima assoluta in un ’teatro’ d’eccezione: l’incrociatore portaeromobili della Marina militare italiana ’Giuseppe Garibaldi’. Frutto del fertile e fortunatissimo incontro tra il regista veronese, il direttore artistico Roberto Sèrvile, l’associazione ’Amici del Loggiato’, il Comune della Spezia che "è entrato nel progetto – dice Panizza – davvero con il cuore, non solo appoggiando l’idea ma comprendendone il valore e dando grande aiuto affinché si realizzasse" e la Marina militare "che devo dire – commenta ancora Panizza – essere davvero straordinaria, orgoglio non solo di bandiera ma anche di persone".

L’appuntamento di questa sera, il secondo del ’La Spezia Lirica Forum’ 2024, vedrà la rappresentazione integrale della tragedia giapponese non più sulla terraferma ma su un’unità navale militare. Un fortissimo contrasto, mai realizzato prima, tra la storia con costumi di una Nagasaki agli inizi del XX secolo e il reale contesto militare; al quale Panizza ha saputo dare sintesi attraverso una chiave di lettura altrettanto nuova. Non c’è più distanza infatti tra spazio di platea e quello di scenografia. Ma l’intero luogo, la nave-teatro, è parte integrante di essa. "Questa Butterfly ambientata sulla portaerei – spiega il regista – l’ho immaginata come se tutti noi fossimo dentro la testa della protagonista perché, a partire dal secondo atto, vive concentrata nel pensiero e desiderio del ritorno di quella nave che le restituirà l’amato Pinkerton. Questa soluzione – continua Panizza – conferisce all’opera una dimensione quasi psicanalitica: la testa di Butterfly – puntualizza - è la nave, tanto il suo pensiero è là, mentre noi siamo nella sua testa. È uno strano gioco e questa è l’opera perfetta".

Ma allestire un’opera lirica su una nave militare non è solo una sfida ricca di suggestioni, perché è fatta anche di concrete soluzioni: quelle che Panizza ha trovato per poter adattare al meglio gli spazi. "Nave Garibaldi – dice il regista – è l’unica ad avere un piazzale tanto grande da potervi organizzare uno spettacolo, tuttavia l’opera prevede l’allestimento dell’orchestra completa che, da sola, occupa molto spazio. Così, ho fatto un’apposita modifica al progetto iniziale con la costruzione di un ampio palcoscenico tutto attorno agli orchestrali. Il direttore (Stefano Giaroli, ndr.) con il quale – confida Panizza – abbiamo subito trovato l’intesa giusta, dirigerà quindi con i cantanti alle sue spalle. Sarà una situazione che assomiglia al teatro e si mescola a un’architettura moderna; speriamo che il mix funzioni!".

Che questa sinergia funzioni lo hanno già dimostrato i biglietti andati immediatamente sold out con la programmazione di una seconda serata, quella di domani, 23 giugno, ma anche la vasta eco che ha fatto approdare la notizia addirittura oltreconfine, oltremanica: "Sono stato contattato – rivela Panizza – da un giornalista del ’Times’, la notizia di questo evento ha addirittura varcato i confini". Oltre all’impegno di regia, Paolo Panizza si occupa del concept e delle luci: "La regia è tradizionale e fedele al libretto, ma si fonde a momenti di spettacolo multimediale con la proiezione di alcuni video dei cantanti. Insomma – conclude Paolo Panizza – bellissima è l’armonia che si respira tra tutti: componenti di staff, cast, tecnici e personale della Marina militare che si è messo a disposizione per aiutarci in ogni modo. In questo primo centenario della morte diPuccini questa è l’opera, credo, che lo celebra nel modo più originale".

Alma Martina Poggi