REDAZIONE LA SPEZIA

La natura 'bacia' Levanto. Uova di Caretta in spiaggia

L’esemplare di tartaruga le ha deposte ieri notte alla Pietra. Trovate dai turisti. L’area è stata transennata ed è presidiata dalle telecamere. Sos all’acquario

L’hanno notata alcuni turisti stranieri, i primi a documentare una prima volta tutta spezzina: un esemplare di tartaruga marina Caretta caretta ha deposto le sue uova nella sabbia della spiaggia della Pietra, a Levanto. Un evento eccezionale, il secondo in Liguria dopo quello di Finale Ligure dello scorso anno, avvenuto attorno alle 3 della notte tra giovedì e ieri, e che ha fatto scattare non solo la curiosità di residenti e turisti, pronti ad assiepare già da ieri mattina la spiaggia libera levantese, ma anche l’inevitabile e doveroso cordone di sicurezza affinché questa prima volta si concluda nel migliore dei modi, cioè con la schiusa delle uova, prevista fra quaranta, cinquanta giorni. L’area è stata transennata già nella notte da una guardia giurata, per poi essere presa in consegna dal locale ufficio marittimo della Capitaneria e dal Comune, che non solo ha provveduto a delimitare al meglio l’area, ma presto installerà anche una telecamera: un modo non solo per documentare la nascita delle tartarughe, ma anche per scoraggiare comportamenti scorretti che possano pregiudicare quello che per molti a Levanto è inteso come un dono della natura. Sul posto anche due biologi dell’Acquario di Genova. "Un evento raro ed eccezionale – spiega il sindaco di Levanto, Luca Del Bello –, il fatto che una tartaruga marina sia arrivata a Levanto per deporre le uova ci riempie di gioia. Mi ha fatto molto piacere anche la disponibilità di molti giovani del territorio, che si sono proposti come volontari per monitorare e fare la guardia notturna al nido". Sull’evento di Levanto è intervenuta anche Legambiente La Spezia, che parla di "evento straordinario, segnale positivo di un ambiente marino che, se opportunamente salvaguardato, sa riprendersi regalando emozioni", ma anche al tempo stesso sottolinea come le "nidificazioni nel nord Italia sono una risposta della specie al cambiamento climatico".

Matteo Marcello