FRANCO ANTOLA
Cronaca

La partita dei 12 cacciamine. Sulla rampa di Intermarine il maxi contratto di fornitura. Vale oltre un miliardo di euro

La copertura finanziaria è assicurata dal Governo. Mancano solo alcuni dettagli sul budget. La commessa dovrebbe essere completata nell’arco di 11 anni. La prima consegna nel 2028.

La partita dei 12 cacciamine. Sulla rampa di Intermarine il maxi contratto di fornitura. Vale oltre un miliardo di euro

La partita è grossa: in ballo c’è il completo ammodernamento della flotta cacciamine della Marina militare italiana con la sostituzione delle vecchie navi oggi impiegate nelle contromisure mine (le quattro della classe ’Lerici’ e le otto ’Gaeta’), giudicate ormai vetuste dagli stessi vertici militari, con unità di ultima generazione. A produrle dovrebbe essere Intermarine nel suo stabilimento di Sarzana (Gruppo Immsi, controllato dalla famiglia Colaninno, cui fa capo anche Piaggio), come è scritto nel contratto – firmato tre anni fa dalla stessa Intermarine e dal ministero della Difesa – per "lo studio di riduzione del rischio e definizione del progetto di unità di nuova generazione (Cng)", preliminare al vero e proprio programma di produzione.

A che punto siamo con la firma del contratto di fornitura? I tempi parrebbero ormai maturi, anche se in ritardo di qualche mese rispetto al cronoprogramma iniziale. Questa la convinzione del sindacato che ovviamente, come diciamo a parte, segue con molta attenzione l’evolversi della interlocuzione tra il management del gruppo e i vertici militari. Niente trapela invece da Intermarine che lascia filtrare solo il perdurare del "dialogo" fra le parti. I dettagli della fornitura sono in realtà già noti, o quasi, mancherebbero solo da definire alcuni nodi legati a possibili ritocchi del budget. La partita si gioca intorno a 12 cacciamine, da realizzare nell’arco di undici anni, con la copertura finanziaria assicurata dal Governo di 1,2 miliardi di euro. A confermare che la fornitura – allo stato ’certificata’ solo nel documento programmatico triennale del ministero – sia in dirittura di arrivo è stato recentemente, in un’intervista a La Nazione, il contrammiraglio Gianguido Manganaro, comandante del Maricodrag, il Comando delle forze di contromisure mine della Marina, che ha ipotizzato la consegna della prima unità nel 2028. A rendere note a suo tempo le caratteristiche delle navi previste dal contratto di studio, era stata la stessa Intermarine. Le nuove unità verranno prodotte in due versioni, entrambe caratterizzate dalla conferma della tecnologia costruttiva attuale rispetto alle navi di oggi (struttura in materiale composito, con scafo in vetroresina ad altissimo spessore ed assenza di ossature di rinforzo) ma di dimensioni ben maggiori.

Una prima versione, chiamata ‘Costiera’ e con lunghezza intorno ai 60 metri, costituirà la naturale evoluzione delle navi attualmente in servizio, e si caratterizzerà non solo per le maggiori dimensioni e prestazioni, ma anche per l’integrazione di diversi sistemi ‘Unmanned’ (sia di superficie che subacquei), in linea con le nuove tendenze nel settore. La seconda versione ’D’altura’ e con lunghezza intorno agli 80 metri, rappresenterà invece "un salto generazionale per il quale non sussistono solidi riferimenti progettuali nel panorama nazionale e mondiale, non solo in termini dimensionali ma anche prestazionali, con adozione di nuove soluzioni propulsive e di un ampio ventaglio di veicoli e mezzi autonomi".

Lo studio commissionato a Intermarine aveva come obiettivo di identificare tra le diverse soluzioni propulsive ipotizzate quella più idonea ad equipaggiare le nuove unità, in particolar modo la versione d’altura. "Sulla base di considerazioni di efficacia, costo e rispetto ambientale – chiariva Intermarine – la Marina Italiana sceglierà quella ritenuta più idonea sulla cui base sviluppare - in una seconda fase dello studio - il progetto di base".