ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

La passeggiata in esterna: "Un rito salva-benessere"

Il responsabile del canile spiega le buone pratiche messe in atto dai volontari "Le uscite sono tra le attività più utili ma devono essere fatte con esperti".

Shaky in esterna con la volontaria Anna

Shaky in esterna con la volontaria Anna

Migliorano la qualità di vita del nostro amico a quattro zampe e rafforzano il rapporto di fiducia reciproca. Sono un’ottima fonte di svago oltreché efficace strumento per far esercitare e sviluppare sempre nuove competenze: le passeggiate all’aperto sono anche per l’associazione ’L’impronta’ tra le attività più utili e soddisfacenti da poter svolgere con i propri ospiti in funzione del loro benessere psicofisico. Una buona pratica che i volontari effettuano regolarmente, al di fuori della struttura del canile di San Venerio, non solo per far sì che i cani possano spezzare la loro routine, ma anche perché apporta loro tantissimi benefici; non ultimo quello di aumentare la possibilità per ciascuno di loro di essere adottato. "Attraverso le passeggiate fuori struttura infatti – spiega Pierandrea Fosella, responsabile dell’associazione L’impronta – i cani si abituano a uscire dal loro luogo sicuro; prendono l’abitudine a essere maneggiati e a indossare la pettorina, si allenano a camminare al guinzaglio e si esercitano anche a sentire e vedere il passaggio delle auto". Un’attività fondamentale per l’associazione che gestisce il canile della Spezia dal 2018 ma che non può essere svolta da qualsiasi volontario. "Le passeggiate in esterna con gli ospiti – puntualizza Fosella – possono essere effettuate esclusivamente da volontari esperti e operanti già da tempo in struttura. A volte ci viene chiesto se è possibile venire appositamente in canile per portare fuori i cani a passeggiare, e c’è chi si offende alla nostra risposta negativa. Innanzitutto, è bene precisare che, come associazione, abbiamo una precisa responsabilità sia nei confronti del cane sia nei confronti di terzi; in secondo luogo, ma non per importanza, bisogna metter in conto il rispetto, che sempre si deve avere, per il soggetto con il quale si va a interagire: noi diciamo sempre che il cane di canile è una spugna, proprio perché, avendo meno interazioni con noi umani rispetto a un cane di casa, per lui ogni momento, e a maggior ragione il momento della passeggiata, acquista un valore maggiore, talvolta spropositato. Per questo motivo, le interazioni per gli ospiti devono essere positive e mai stressanti".

Alma Martina Poggi