REDAZIONE LA SPEZIA

La peggiore del nord Italia. Dati da bollino rosso. Agenas boccia Asl5

L’Agenzia classifica come ’bassa’ la performance dell’azienda sanitaria. Cgil e opposizioni in trincea: "Realtà drammatica, servono investimenti".

Un report da allarme rosso, rosso come il colore utilizzato per individuare come ’bassa’ la performance sanitaria dell’Asl5. È più di un campanello d’allarme, il monitoraggio annuale di Agenas – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – sulle aziende sanitarie. Quella spezzina è infatti l’unica che ha registrato un livello ’basso’ in tutto il nord Italia. Tra le 110 aziende sanitarie prese in esame, solo al sud e in qualche provincia del centro nord, è stato fatto peggio, con Asl5 che complessivamente si piazza tra le trenta peggiori realtà sanitarie del Paese e tra le peggiori in assoluto se si guarda al bacino d’utenza, inferiore ai 250mila abitanti.

Asl5 ha ottenuto una valutazione ’media’ nelle aree della prevenzione, dell’assistenza distrettuale e di quella ospedaliera, per la sostenibilità economico patrimoniale; livello ’basso’ per investimenti. Tra i dati particolarmente critici, quello sull’assistenza distrettuale, che colloca Asl5 al terz’ultimo posto tra le aziende con bacino d’utenza inferiore ai 250mila abitanti. I dati, pubblicati giovedì dall’Agenzia, hanno scatenato reazioni e commenti. "Il rapporto di Agenas conferma una realtà drammatica per l’Asl5 Spezia. Ancora più allarmante è il dato che la colloca al terzo posto assoluto tra le peggiori in Italia per le cure primarie – dice Luca Comiti, segretario generale Cgil –. Non si può accettare che il nostro territorio sia costretto a subire un tale livello di disservizi, con cittadini sempre più penalizzati nell’accesso a cure essenziali e lavoratori sanitari sottoposti a condizioni di lavoro insostenibili. Sollecitiamo l’incremento del numero di medici di base, pediatri e personale per la guardia medica; un piano strutturale – aggiunge – per il rafforzamento della rete territoriale di cure primarie, in grado di garantire un accesso capillare e adeguato ai servizi; trasparenza sugli investimenti previsti per il rilancio dell’Asl5 e una gestione più efficace delle risorse già disponibili".

"La sanità pubblica spezzina non può più aspettare. È inaccettabile che i cittadini continuino a pagare il prezzo di una gestione sanitaria regionale incapace di rispondere ai bisogni della popolazione" afferma invece Roberto Centi, capogruppo di LeAli a Spezia, che invoca "l’abolizione del Consiglio superiore della Sanità Ligure e di Alisa", e chiede "un piano straordinario per l’Asl5". Di certo, la vicenda è destinata a entrare in Consiglio comunale alla Spezia, con il question time sottoscritto da tutti i gruppi d’opposizione che sarà discusso il 9 dicembre, nel quale si chiede al sindaco anche "come intende attivarsi, alla luce dei dati Agenas, affinchè vengano indirizzate maggiori risorse sull’Asl5 rispetto a quanto avviene attualmente". Carola Baruzzo, consigliera regionale del Partito Democratico, sostiene che "questi dati certificano il fallimento della gestione della sanità di questa destra e il fatto che Spezia e provincia vengano trattate da loro, da dieci anni, come Cenerentole della Liguria".

mat.mar.