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La vignetta elaborata dai ragazzi
La scuola italiana, oggi, è sempre più tecnologica eppure i supporti tradizionali non sono stati ancora accantonati. La tecnologia è uno strumento utile a docenti e alunni per assegnare e fare i compiti, fare ricerche, creare contenuti, ma libri, penne, lavagne e cartelloni si trovano ancora nelle aule e vengono utilizzati ogni giorno da bambini e ragazzi. Siamo a tutti gli effetti spettatori di una rivoluzione nella didattica: ma il digitale sostituirà mai l’analogico? Scuola e Tecnologia possono andare davvero d’accordo? Con l’introduzione del Pnsd (Piano Nazionale Scuola Digitale) da parte del Miur, nel 2015, le Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione sono entrate nella vita quotidiana di insegnanti e studenti, fin dai primi anni di scuola. L’ultima novità risiede nelle potenzialità dall’Intelligenza Artificiale (IA).
La lavagna, simbolo della tradizione, è oggi sostituita o affiancata dalla Lim, uno schermo interattivo connesso a internet, con cui si possono fare ricerche, consultare libri e materiali multimediali, disegnare e colorare con programmi grafici. I libri, inoltre, hanno versioni digitali o contenuti extra consultabili tramite QR code nelle pagine cartacee. L’aula ha un suo corrispettivo virtuale in Classroom, la piattaforma su cui i ragazzi collaborano tra loro e con gli insegnanti, caricando compiti e consultando materiali. Un esempio di come analogico e digitale possano convivere con successo lo troviamo poi nei laboratori della nostra scuola dove questi due mondi si integrano in maniera sorprendente. Alcuni studenti, infatti, usano applicazioni di coding come Micro:bit e Scratch per programmare canzoni, modellini, videogiochi a partire dai loro disegni. Nel laboratorio Vezzano nella storia stiamo creando un sito internet sulla storia locale basandoci su documenti di archivio, interviste e visite a luoghi di interesse.
In quello di Cinematica collage e piccoli oggetti si trasformano in video grazie alla tecnica dello stop motion. I supporti tradizionali, tuttavia, non sono scomparsi: la biblioteca scolastica continua a essere fondamentale e la pratica resta un pilastro della nostra didattica. In conclusione, analogico e digitale non sono nemici ma alleati: le nuove frontiere dell’insegnamento non stanno in ChatGPT ma nel dialogo, intelligente, questo sì, fra tradizione e innovazione. Questa sembra essere la migliore ricetta per la scuola. Oggi, come domani.