Donare un volto nuovo ai luoghi, soprattutto ai luoghi dove si pratica l’arte, è sempre una scommessa. Una sfida che restituisce allo specchio l’immagine di una comunità e che misura la vitalità di un centro urbano, la sua capacità di mettersi in discussione e di proiettarsi verso il futuro. Nel caso dell’arte contemporanea, l’impresa è addirittura moltiplicata. Ma Comune e Fondazione Carispezia per il bene del Camec hanno deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Il 5 ottobre 2024 il Centro di arte moderna e contemporanea della Spezia riapre al pubblico dopo una serie di importanti lavori di manutenzione e restyling. Un progetto – frutto della sinergia tra l’ente di piazza Europa e quello di via Chiodo – che riguarda gli spazi ma anche la concezione stessa del museo e la sua offerta culturale. Il Camec non è mai stato un museo nel senso tradizionale del termine, ma il nuovo corso valorizzerà ulteriormente la sua naturale vocazione di centro culturale e di spazio aperto alla comunità: uno spazio dove tutti possano sentirsi a casa e trascorrere il tempo libero, anche all’insegna del divertimento. Il riallestimento della Collezione permanente, a cura del professor Gerhard Wolf, direttore del Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max Planck Institut e membro dell’Accademia delle scienze e delle lettere di Berlin-Brandenburg, si sviluppa in un percorso espositivo innovativo che coinvolge una selezione di oltre 200 opere tra quelle presenti nei fondi del museo. L’allestimento offre ai visitatori affascinanti itinerari artistici a partire dalla seconda metà del XX secolo, con alcuni affondi nel passato e traiettorie che arrivano fino ai giorni nostri. Le sale del museo presentano un percorso che non segue nettamente le tradizionali categorie dell’arte moderna, ma si apre a nuove costellazioni e libere combinazioni di opere, mettendo a confronto lavori di artisti italiani e internazionali tra cui Lucio Fontana, Gordon Matta-Clark, Marina Abramović e tanti altri, senza perdere però l’orientamento concettuale e cronologico che è proprio di ogni allestimento museale. Accanto al nuovo display della Collezione permanente, il Camec sta lavorando alla futura programmazione culturale – tra cui mostre temporanee affidate a curatori internazionali ed eventi, a partire da aprile 2025 – che si affiancherà a una nuova identità grafica rinnovata, dinamica e semplice.
La riapertura e la nuova programmazione del Camec sono guidate da un apposito comitato espressione del Comune della Spezia e della Fondazione Carispezia, presieduto dall’avvocato Giacomo Bei. "L’amministrazione, in collaborazione con Fondazione Carispezia, ha intrapreso un ambizioso percorso di rilancio e valorizzazione del Camec con lo scopo di trasformarlo in un vero e proprio punto di riferimento nel panorama culturale italiano e internazionale dell’arte contemporanea – commenta il sindaco Pierluigi Peracchini –. Un progetto al quale abbiamo lavorato, con il prezioso supporto di grandi professionisti ed esperti del settore, con l’obiettivo di ampliare l’offerta culturale, dare maggiore visibilità alle opere presenti nelle nostre collezioni permanenti ed aprirci ad un pubblico proveniente da tutto il mondo". "Il progetto del nuovo Camec sta prendendo forma e verrà svelato a breve – aggiunge il presidente di Fondazione Carispezia, Andrea Corradino –. Si tratta di una sfida importante per la città, per cui abbiamo voluto essere al fianco dell’amministrazione comunale, rafforzando una sinergia già avviata nel corso degli anni".
Roberta Della Maggesa