REDAZIONE LA SPEZIA

La solita quiete apparente In attesa della tempesta

A Riomaggiore, maquillage degli operatori ai locali in vista dell’assalto pasquale

La solita quiete apparente In attesa della tempesta

Colpisce più di tutto il silenzio. Una dimensione sonora ovattata, in cui il rumore del vento e il respiro del mare sono i protagonisti, e i segnali della presenza dell’uomo sono labili e affievoliti. Un rintocco delle campane, la risata di un bambino, le chiacchiere degli anziani sono brevissime interpunzioni in mezzo a una natura che lentamente esce dal letargo invernale, e si affaccia alla primavera. Anche tra i caruggi, scaldati da un sole tiepido che fatica a farsi strada tra le nuvole, la sensazione è quella di assistere ad un risveglio. Dentro un bar, che è stato ricavato all’interno di una vecchia cantina, si sente un gran battere di ferro sul legno.

"Tutto deve essere pronto per il ponte pasquale - dice il proprietario - quando arriveranno le prime frotte di turisti". I visitatori, di cui oggi non c’è quasi traccia, sono insieme croce e delizia. Hanno portato ricchezza, fama e una visibilità mondiale. Ma anche scompiglio e turbamento in luoghi che per secoli interi erano rimasti sconosciuti. Una bellezza semplice, che sembra uscita dalla penna di un bambino, quella di Rio Maggiore come di tutte le Cinque Terre. E che si riassapora in pieno solamente quando le fiumane di genti provenienti da ogni angolo del globo si ritirano. Un vuoto a lungo desiderato e poi subito rimpianto, perchè treni e torpedoni portano comitive sì vocianti e rumorose ma che lasciano al loro passaggio denari sonanti che hanno fatto la fortuna di chi prima aveva in un posto da arsenalotto il proprio destino. E anche in una mattinata piovosa di inizio marzo, in una calma solo apparente, tutti in realtà sono al lavoro per preparare la stagione. Nell’ufficio comunale, dove la Sindaca Pecunia sta tenedo una riunione per la gestione dei flussi turistici. Nei locali, dove si rinnovano i colori delle pareti e i materiali dei tavolini. Negli affitacamere, che in realtà non si fermano mai del tutto. E al porticciolo, dove si stanno effettuando minuziose lavorazioni di manutenzione delle barche su cui i turisti, una volta al largo, potranno guardare Rio Maggiore dalla prospettiva più affascinante.

Vimal Carlo Gabbiani