Una visione ispirata al mare, elemento centrale di una cultura che qui, nell’estremo levante della Liguria, vuole essere eterogenea, interconnessa e sempre in movimento, ma anche bella, sostenibile e inclusiva. Con questa chiave La Spezia tenta di aprirsi le porte verso la nomina a Capitale italiana della cultura 2027: una corsa che entro la fine del mese vivrà un primo step importante, con la proclamazione delle dieci città finaliste. La città ligure, che negli anni ha investito importanti risorse nel recupero del patrimonio storico e culturale così come nel sistema museale, ci crede, tanto che in questi giorni ha avviato a spron battuto quattro tavoli di lavoro tematici per approfondire, insieme a tutti coloro che hanno contribuito alla stesura progettuale del dossier, una visione strategica della cultura.
’Una cultura come il mare’ – questo il titolo del dossier inviato al ministero –, si sviluppa lungo quattro direttrici principali: ’Correnti’, che connette cultura e mare; ’Venti’, che stimola le nuove produzioni artistiche; ’Onde’, per rendere la cultura inclusiva e accessibile a tutti; e ’Maree’, che mira a consolidare e stabilizzare l’offerta culturale della città. Quattro direttrici con cui la città punta a diventare un grande laboratorio di innovazione culturale capace di aprire nuovi orizzonti, rileggendo il passato attraverso strumenti contemporanei, e affrontando le sfide del presente e del futuro con creatività e sensibilità artistica, offrendo a tutti un accesso più diretto alla cultura.
"Il percorso di candidatura è il frutto di un percorso di valorizzazione dei luoghi storici, di memoria e di cultura che erano stati completamente dimenticati – dice il sindaco Pierluigi Peracchini –. E abbiamo già ottenuto un primo risultato: unire per la prima volta nella storia della città tutte le forze comunali, del terzo settore, il mondo associativo, le imprese, gli enti e partner istituzionali per disegnare insieme la Spezia del futuro e un piano strategico della cultura che va ben oltre il 2027. Abbiamo coinvolto oltre settanta soggetti, e tantissime sono state le reti di ascolto e confronto attivate".
Un percorso che non è stato comunque facile, vuoi per le polemiche sul presunto mancato coinvolgimento di avamposti culturali locali, sia per la candidatura di un’altra città ligure, Savona. "Polemiche strumentali, c’è stato un confronto partecipato ed entusiasta – ribatte Peracchini –. Savona? La Spezia ha tutte le carte in regola per partecipare a una sfida del genere e vincerla".
Matteo Marcello