"Ci sono ottime prospettive per il futuro della ex Oto Melara, per questo non comprendiamo l’atteggiamento disfattista di altre sigle che invece di valorizzare un’azienda che costituisce un patrimonio per i lavoratori, per la città e per il Paese adottano invece comportamenti di scontro incomprensibili ed inutili". È spaccatura sindacale sulla storica azienda armiera. Il segretario provinciale della Uilm, Graziano Leonardi, spiega le ragioni che hanno indotto il sindacato a non scioperare. "Per assurdo il vero problema della Leonardo alla Spezia in questo momento è quello di trovare risorse qualificate da assumere – dice Leonardi –. A Spezia è in corso una crescita esponenziale delle commesse e dei carichi di lavoro; è previsto un incremento dei volumi di quasi il 10% all’anno nel prossimo quinquennio, che per un’azienda rappresenta un valore straordinario. Questo significa un incremento di posti di lavoro ulteriore: fino a cinque anni fa il sito spezzino contava circa 850 addetti; oggi sono già 1.200 e sono destinati a crescere ulteriormente a ritmi altrettanto consistenti. L’azienda sta fortemente investendo sul sito spezzino, anche in termini di investimenti sugli impianti e sugli immobili". Per Leonardi "dopo il periodo buio della precedente gestione, che voleva disfarsi di questo asset per fare cassa, il nuovo management ha finalmente deciso di valorizzare le competenze e i prodotti del sito spezzino". "A dicembre è stato siglato il nuovo Contratto Integrativo di Leonardo, un accordo dai contenuti innovativi come la sperimentazione della riduzione di orario a parità di salario, l’incremento della polizza sanitaria Metasalute, e delle maggiorazioni per il lavoro a turno".
mat.mar.