REDAZIONE LA SPEZIA

"La vendita dei ruderi gioiello va fermata". Gli ambientalisti e le opposizioni in trincea

Battaglia sulla Palmaria. "Gli edifici dismessi della Marina diventino a tutti gli effetti pubblici. Il masterplan va definitivamente abbandonato"

Battaglia sulla Palmaria. "Gli edifici dismessi della Marina diventino a tutti gli effetti pubblici. Il masterplan va definitivamente abbandonato"

Battaglia sulla Palmaria. "Gli edifici dismessi della Marina diventino a tutti gli effetti pubblici. Il masterplan va definitivamente abbandonato"

Arrivano le reazioni alle dichiarazioni sul futuro della Palmaria da parte della sindaca di Porto Venere Francesca Sturlese, che dalle nostre colonne ha annunciato l’imminente pubblicazione di un nuovo bando di gara per l’asta di immobili e terreni sull’isola e lavori di asfaltatura in via Cavour. La prima cittadina è tornata anche sul tema Masterplan, da lei definito "una prospettiva di valorizzazione", ma senza prescrizioni, aggiungendo che il piano di programmazione comunale prevede interventi in loco, con aggiornamenti del documento unico di programmazione semplificato.

Le associazioni che supportano il centro di monitoraggio sul Parco di Porto Venere chiedono formalmente all’amministrazione di interrompere la procedura di gara facendo entrare gli edifici dismessi dalla Marina Militare a far parte "a tutti gli effetti dei beni pubblici comunali". "Tutti gli immobili vengono posti in vendita senza mantenerne le funzioni pubbliche, come quelle per le tipiche attività di un parco naturale. Chiediamo, invece, che nell’ottica di una riattivazione di un ente veramente funzionante si utilizzino almeno alcuni immobili per sviluppare queste e altre attività, per le quali la Palmaria è maggiormente vocata".

"Il percorso di attuazione del Masterplan – continuano – appare attualmente fermo e ci auguriamo che venga definitivamente abbandonato; mettere in vendita in questo momento gli edifici che ne avrebbero dovuto garantire l’attuazione non ha senso, anzi è particolarmente rischioso perché si potrebbe verificare il caso di una privatizzazione di ampie porzioni dell’isola Palmaria senza nemmeno la garanzia che l’utilizzo degli immobili venga vincolato all’ospitalità turistica". Il centro di monitoraggio, formato da Posidonia Porto Venere, Legambiente La Spezia, Italia Nostra, Palmaria sì Masterplan No, comitato Il Frastaglio - chiude con un appello alla giunta Sturlese per una svolta rispetto al passato, auspicando con il ritiro dei bandi d’asta.

Risponde anche l’opposizione, con i consiglieri Francesca Sacconi, Roberto Farnocchia, Jacopo Conti e Paolo Negro, che esordiscono a gamba tesa: "a noi piace raccontare la verità" e attaccano sul masterplan, facendo riferimento alle carte firmate da Comune e Regione. "Il cronoprogramma è fermo al 2019; il masterplan prevede eccome degli interventi pubblici, come le fognature, il centro velico, l’info point, il museo alla Torre Umberto e la manutenzione delle rete sentieristica e il piano delle opere pubbliche è identico a quello che la sindaca firmò quando era assessore di Cozzani, quindi non è vero che le scelte sono diverse".

La minoranza, a differenza degli ambientalisti, non chiede la revoca delle aste, ma punta il dito sulle uscite e la destinazione delle vendite. "Come si evince dall’ultimo bilancio approvato, le vendite alle Palmaria andranno a coprire i costi del campo di Fezzano, saliti da 1.2 a 2.6 milioni e di via II Traversa Olivo da 0,4 a 2,1 milioni, non per gli interventi previsti dal Masterplan.

Chiara Tenca