ROBERTA DELLA MAGGESA
Cronaca

La Via (Crucis) dell’Amore. Ripiovono pietre sul sentiero e si richiude dopo anni di lavori

Era stata riaperta quest’estate al termine di un intervento iniziato nel 2012 e costato 24 milioni di euro. Le piogge hanno provocato un altro distacco di sassi. Allo studio una definitiva variazione progettuale

La Via (Crucis) dell’Amore. Ripiovono pietre sul sentiero e si richiude dopo anni di lavori

Era stata riaperta quest’estate al termine di un intervento iniziato nel 2012 e costato 24 milioni di euro. Le piogge hanno provocato un altro distacco di sassi. Allo studio una definitiva variazione progettuale.

Riomaggiore (La Spezia), 28 ottobre 2024 – L’inaugurazione in pompa magna, con tanto di cerimonia di simbolico ricongiungimento tra le due comunità di Riomaggiore e Manarola, c’è stata il 26 luglio scorso: proprio nel giorno in cui, a una mangiata di chilometri di distanza, l’ex governatore Giovanni Toti, incarnazione del ’modello Liguria’, rassegnava le dimissioni, consegnando la regione alle elezioni anticipate, qua, in questo ristretto spazio di terra battuta tra roccia e mare, il ministro del Turismo Daniela Santanché tagliava il nastro della rediviva Via dell’Amore.

Dodici anni sono serviti per restituire alle Cinque Terre, e al mondo intero, il sentiero più fotografato della Liguria. Dodici anni contati a partire dal momento in cui quattro turiste australiane, travolte da una pioggia di sassi innescata da una gigantesca frana, finirono in ospedale, ferite e sotto choc. Dodici anni dopo – nove di inconcludente attesa, tre di frenetici lavori – e, soprattutto 24 milioni di euro dopo – tanti ne sono stati spesi tra finanziamenti regionali e ministeriali per ripristinare i 900 metri di tracciato – la Via dell’Amore fino a due giorni fa pareva tornata ai vecchi tempi: quelli in cui funzionava come una macchina ’perfetta’ per sfornare selfie e incassi da capogiro.

Ma l’ottimismo difficilmente si accompagna al dissesto. Il resto è cronaca delle ultime ore: le violente piogge della settimana scorsa avevano già messo in moto un’importante frana. Sembrava che lo smottamento fosse contenuto e che la rete paramassi avesse funzionato a dovere, impedendo alla ’colata’ di finire sul sentiero. All’alba di sabato scorso, dopo 24 ore di precipitazioni quasi ininterrotte e nel bel mezzo di un allerta arancione, l’amara sorpresa: la barriera, contrariamente alle previsioni, non ha retto. E la frana è arrivata a valle, trascinandosi dietro un voluminoso masso, precipitato con tutto il suo peso su una delle gallerie che si snodano lungo il percorso, danneggiandola vistosamente.

Impossibile al momento prevedere cosa possa succedere e quando. Su una parte dell’area insiste ancora una ’coda’ di cantiere e i tecnici della struttura commissariale stamattina, meteo permettendo, saranno sul sentiero, e nelle immediate pertinenze, per verificare la situazione e per capire quale tipo di intervento sia necessario. "Sicuramente – anticipa il sindaco di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, – la rete paramassi dovrà essere sostituita, ma non possiamo escludere a priori la necessità di una variazione progettuale per la definitiva messa in sicurezza della zona. Anche perché non possiamo gestire questo gioiello del patrimonio Unesco con l’angoscia di possibili nuovi distacchi di roccia e fango". Per il momento, quindi, e fino a diversa comunicazione, il sentiero più iconico della Liguria, per la fruibilità del quale sono stati versati soldi, sudore e speranze, resta interdetto alle visite.