ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

La Villa Romana adesso è un museo: "Ma sogniamo di crescere ancora"

L’operazione arrivata in porto grazie a un finanziamento straordinario del ministero e a fondi Pnrr. Avviata una collaborazione con Regione Liguria per inserire il Varignano nei circuiti turistici outdoor.

L’operazione arrivata in porto grazie a un finanziamento straordinario del ministero e a fondi Pnrr. Avviata una collaborazione con Regione Liguria per inserire il Varignano nei circuiti turistici outdoor.

L’operazione arrivata in porto grazie a un finanziamento straordinario del ministero e a fondi Pnrr. Avviata una collaborazione con Regione Liguria per inserire il Varignano nei circuiti turistici outdoor.

Un luogo che rappresenta la perfetta "sintesi di come realmente si viveva nel mondo antico", calato nella sua autentica realtà paesaggistica tuttora bellissima. Circondata da un uliveto che si propaga, cingendola, attraverso terrazzamenti, e affacciata in origine sul braccio occidentale del Golfo della Spezia. La villa romana del Varignano risalente al I sec. a.C. accoglie oggi i visitatori per raccontare loro la sua storia e quella degli antichi che qui vi lavoravano e risiedevano.

La direzione regionale musei nazionali della Liguria, nella persona della dirigente Alessandra Guerrini, ha inaugurato ieri, alla presenza del prefetto Andrea Cantadori e del sindaco di Porto Venere Francesca Sturlese, il nuovo museo della villa romana del Varignano. Allestito all’interno del cosiddetto casale Liverani, uno dei casali rurali presenti nell’area archeologica e edificato a partire dal XVIII secolo sui resti delle antiche murature romane lasciate volutamente a vista, il museo occupa i due piani della struttura, seguendo una narrazione tematica in grado di accompagnare il visitatore alla scoperta della sua duplice funzione: residenziale e produttiva. Mentre il piano terra è dedicato ai reperti rinvenuti, che sono preziosa memoria dell’attività e della produzione olearia – si conserva qui traccia del più antico frantoio oleario di tutta la Liguria –, il piano superiore ospita testimonianze della vita quotidiana che si svolgeva nella villa in cui c’era spazio per la bellezza e la cura del corpo nei complessi termali, ma anche per una visione dell’aldilà. Qui, inoltre, è restituita al pubblico la suggestione dell’affaccio sul mare attraverso la ricostruzione fedele di una ‘veduta’ realizzata ad acquerello dell’architetto Silvia Landi. L’allestimento si conclude con reperti relativi alle fasi più recenti della Villa che si datano dall’XI secolo, da quando cioè il sito rientrò nei possedimenti del monastero benedettino dell’isola del Tino. Nel suo complesso, l’intervento ha visto la sapiente regia di Marcella Mancusi, direttrice della Villa che ha realizzato il progetto scientifico, grazie a un finanziamento straordinario del ministero della Cultura per un valore di 350mila euro e a un secondo finanziamento Pnrr di 95mila euro dedicato, quest’ultimo, all’accessibilità cognitiva. Progettazione dei lavori e allestimento museale sono stati realizzati rispettivamente dagli architetti Dario Menichetti ed Elena Brunello.

"Oggi – esordisce Alessandra Guerrini – presentiamo un punto di svolta nel lavoro sul Varignano perché non solo abbiamo la possibilità di percorrerne l’area archeologica ma abbiamo anche uno spazio museale. E’ andato invece perduto irreversibilmente il rapporto diretto con il mare che la Villa aveva in origine, ma abbiamo con la Marina militare un rapporto di buonissimo vicinato: l’associazione ’Sa Bastia’, che deriva da questa presenza, è per noi un partner fondamentale". Un grande lavoro su più livelli che prevede ulteriori obiettivi. "Stiamo lavorando – spiega Marcella Mancusi – alla realizzazione del calendario degli eventi 2025, ma stiamo anche avviando una proficua collaborazione con Regione Liguria per inserire la Villa del Varignano nei circuiti turistici outdoor, con particolare riferimento ai percorsi legati al mare e alla natura. Inoltre si sta sottoponendo al ministero della cultura - Direzione Generale Musei un progetto ambizioso che prevede la sostituzione delle tettoie della Villa con un avanzatissimo sistema di copertura integrato con pannelli solari così come si sta lavorando a una guida divulgativa e all’edizione di un catalogo dei reperti esposti".

Soddisfazione anche da parte di Francesca Sturlese, sindaco di Portovenere: "L’amministrazione supporterà la direttrice nella realizzazione di eventi e in tutto ciò che sarà necessario per la manutenzione di questo luogo. L’intenzione è quella di fare rete per portare questa Villa ai livelli più alti".

Alma Martina Poggi