MARCO MAGI
Cronaca

L’analisi Successi non frutto di casualità

Sono molti gli elementi che stanno garantendo alla squadra un gradito secondo posto in classifica. Dal mister ai giocatori

Luca D’Angelo sta azzeccando tutte le scelte in campo e i risultati a oggi lo dimostrano

Luca D’Angelo sta azzeccando tutte le scelte in campo e i risultati a oggi lo dimostrano

Focalizziamoli, anche se qua e là qualche indizio l’abbiamo già seminato, gli elementi che stanno garantendo allo Spezia, l’attuale posizione in classifica. Un secondo posto ben gradito, non certo frutto di casualità, in vista della sosta. Non diamo un ordine, ognuno può sceglierlo a proprio piacimento.

Partiamo da chi ha deciso la sfida di sabato pomeriggio: Francesco Pio Esposito. Ricordiamo, innanzitutto, la sua data di nascita: 28 giugno 2005. Dopo l’annata scorsa di ‘rodaggio’, chiusa in bellezza (grazie al suo gol, che mancava da mesi, si è raggiunta la salvezza), Esposito junior ha scelto di tornare in prestito allo Spezia dall’Inter ("nonostante avessi altre richieste in Serie A e B", ha detto) ed è pedina fondamentale dell’attacco. Uomo di manovra, catalizzatore di falli, importante sulle palle inattive sui colpi di testa pure in difesa. Sotto gli occhi di tutti, poi, il suo exploit dal punto di vista realizzativo. Facciamo, però, due calcoli per comprenderlo meglio: in 7 partite disputate 4 gol, una buona media di 0,57 a partita; in realtà, però, la media è molto più alta, considerando i minuti effettivamente giocati, 428, con il numero a salire ad un eccezionale 0,84.

Passando ad un’altra questione, ricordiamo come il gruppo sia formato praticamente dagli stessi elementi dello scorso anno, giusto con qualche minimo inserimento. Anche nel match con la Reggiana, dei 16 che sono scesi in campo soltanto tre (Gori, Colak e Soleri) sono allo Spezia da questa stagione. Come sottolineavamo fin dal primo istante, in particolare dopo le dichiarazioni di D’Angelo che, prima dell’avvio della stagione parlava di uno Spezia con l’obiettivo salvezza, questo aspetto dell’intesa fra calciatori è più che fondamentale e ora che è andato in archivio più di un quinto delle gare stagionali, si può anche azzardare di avere avuto ragione.

Andiamo avanti nell’analisi ed ecco che anche la fortuna sta facendo capolino: in quanti hanno pensato, guardando il palo di Vido a salvare Gori (e i 2 punti dello Spezia), che nella scorsa stagione il pallone avrebbe colpito il legno un paio di centimetri più internamente e sarebbe finito dentro? È un argomento che parrebbe secondario, però non lo è. Buona sorte che si perpetua perfino negli infortuni che sì, è vero, ne sono capitati e pure di gravi (Sarr ne è un esempio), ma senza mettere in discussione l’integrità del gruppo. Perché, come ribadisce Luca D’Angelo in ogni occasione in cui qualcuno si sofferma su qualcuno dei suoi giocatori per elogiarlo: "Nessuno è insostituibile".

Un ultimo fattore – sempre precisando la raccomandazione iniziale che non esiste un ordine (sebbene un ordine ci sia...) – ha proprio il nome del tecnico di Pescara. Dopo il miracolo da allenatore del Pisa, D’Angelo sta vivendo anche alla Spezia un momento magico, frutto di preparazione e umiltà. Il suo atteggiamento, il suo rapporto col gruppo stanno facendo la differenza fuori e dentro al campo. Contro la Reggiana, poi, è riuscito pure nell’intento di fare giocare tutte e 5 le punte, come non era mai capitato. Cosa si vuole di più?