REDAZIONE LA SPEZIA

L’antidoto di Amato per le bugie: "Gioco con il naso di Pinocchio per ridicolizzare chi crede a tutto"

L’ex calciatore delle giovanili dello Spezia è al Castello del Piagnaro per il Festival della creatività. Guardia giurata di professione, una vena artistica che si esprime nella lavorazione di oggetti in legno.

Gaetano Amato immortalato a Pontremoli dal nostro fotografo Massimo Pasquali in occasione del Festival della creatività

Gaetano Amato immortalato a Pontremoli dal nostro fotografo Massimo Pasquali in occasione del Festival della creatività

La favola non è stata la fonte di ispirazione come si potrebbe immaginare. Può sembrare strano ma la strada che porta a Pinocchio, diventato il simbolo della creatività di Gaetano Amato, fa giri molto più lunghi e psicologici. Il burattino di legno famoso per le sue avventure e soprattutto per le sue bugie è stata la chiave che lo ha portato a intraprendere la carriera artistica. Disegnatore per passione, ironico e acuto vignettista, si è sempre dilettato nelle caricature agli amici e ai suoi compagni delle squadre di calcio. Amato, spezzino, diplomato perito elettronico, per anni calciatore cresciuto nelle giovanili dello Spezia e poi passato a Sanremese, Pontremolese, Sarzanese e Magra Azzurri si divide tra il lavoro in un istituto di vigilanza privato e l’impegno artistico. In questi giorni sta esponendo al castello del Piagnaro a Pontremoli nella mostra interamente dedicata alla creatività.

Ma davvero il suo Pinocchio non è legato alla favola di Collodi?

"No, credo di non conoscerla neppure così bene. Ma rappresenta la mia passione di smascherare le bugie perché il burattino rappresenta il bugiardo".

Quindi?

"Mi piace scoprire chi racconta bugie facendole passare per verità. Allora li dipingo e ridicolizzo appendendoli al muro. Pinocchio è la rappresentazione di chi racconta storie inventate e falsità e viene idealmente messo alla berlina. A volte lo accompagnano le pecore, perché il bugiardo ha sempre bisogno di un gregge che lo ascolti. E nei miei disegni ironici che fanno sorridere chi li osserva c’è come una sorta di punizione per il bugiardo che viene scoperto e così ridicolizzato".

In qualche modo però l’affinità con la favola emerge. Gaetano Amato infatti, come l’ideatore del burattino, non usa soltanto matita e colori ma anche la sega e lo scalpello. Almeno in questo è stato ispirato dalla fiaba?

"Probabilmente sono un pò come Geppetto. Utilizzo il legno per realizzare il naso che parte dalla tela e si allunga uscendo dal quadro. Ma recupero anche il legno per trasformarlo in cornici".

La vena artistica che si intreccia con la psicologia di chi osserva non si limita però soltanto a Pinocchio, giusto?

"Disegno i labirinti d’amore, il percorso all’interno della coppia che viene ispirato proprio dal racconto dei protagonisti".

Il Bugiardo sta iniziando a farsi conoscere. Dove espone?

"Ho iniziato a esporre grazie all’interessamento di Martina e Alessio del Bar Booh delle Terrazze poi ho iniziato a girare per tanti locali in città. Non ho mai accettato inviti fuori Spezia, tranne a Pontremoli, perché sono essenzialmente pigro e gli spostamenti non mi piacciono. Ma non è poi difficile trovarmi".

Massimo Merluzzi