REDAZIONE LA SPEZIA

L’arte racconta la storia

Alla scoperta della città che non conoscevamo attraverso i dipinti di un artista, influencer dell’800

Artisti, poeti e scrittori da sempre,con le loro opere, hanno reso omaggio alla propria città natale. Anche la nostra è stata ricordata, cantata e dipinta innumerevoli volte. Alla fine dell’800 un pittore, Agostino Fossati, attraverso le sue pennellate e i suoi colori fissa sulle tele scene di vita quotidiana di una città molto diversa rispetto a quella dove noi viviamo oggi .La Spezia, nella seconda metà del 1800, era la meta turistica preferita per la nobiltà del Regno di Sardegna. Utilizzando un appellativo moderno, potremmo definire Agostino Fossati un influencer del XIX secolo perchè i suoi dipinti, in cui sono raffigurati scorci veramente suggestivi della città, rappresentarono in modo sublime la fisionomia della nostra costa tanto che venne notato anche dal patriota piemontese Massimo D’Azeglio e da molti altri personaggi illustri che scelsero di trascorrere lunghi periodi di vacanza alloggiando in hotel di lusso come il Croce di Malta,che si trovava nell’attuale via Chiodo.

L’opera di Fossati costituisce una preziosa fonte di informazioni per ricostruire la fisionomia della nostra città che riproduce fedelmente prima e durante la costruzione dell’Arsenale Militare. E’ noto l’interesse che l’artista aveva per l’urbanistica della Spezia, infatti partecipò alla commissione per il nuovo piano regolatore del 1870. Il nostro Comune, riconoscendo un valore testimoniale unico, acquistò nel 1922 gran parte dell’ immensa opera di Agostino Fossati. Oggi 70 dipinti sono i conservati nel Palazzo comunale, e ciò dimostra che le opere del vedutista spezzino tramandano la memoria della città . Durante lo studio e l’approfondimento delle opere di questo artista è stato veramente interessante poter ripercorrere le fasi più salienti dello sviluppo di La Spezia, ricercare antiche immagini e venire a sapere che nel passato la terra che si affacciava sull’ampio golfo era una grande pianura alluvionale attraversata da numerosi corsi d’acqua che vennero sfruttati per vari motivi, non per ultimo quello di produrre energia.

Nella piana dove ora sorge l’Arsenale erano presenti molti mulini alimentati proprio dai bedali, oggi voce inconsueta che indicava i canali, i torrenti che facevano vorticare le pale. Il mulino più famoso è quello che ha dato il nome al quartiere del Torretto, che si trovava in riva al mare dove ora sorge la Capitaneria di porto. Quel mulino è stato più volte rappresentato nei dipinti di Fossati. Lo studio di questo nostro concittadino illustre ci ha dato l’opportunità di approfondire la conoscenza della città in cui viviamo e in questo modo di amarla e apprezzarla ancora di più