REDAZIONE LA SPEZIA

Lavori socialmente utili per Toti. Accettato il patteggiamento, lavorerà alla Lilt di Genova

Potrà fare anche più di 15 ore settimanali, avendo ricevuto una deroga, e non solo nel capoluogo ligure ma su tutto il territorio italiano

Giovanni Toti patteggia due anni e tre mesi per corruzione e finanziamento illecito. La pena sarà convertita in lavori socialmente utili

Giovanni Toti patteggia due anni e tre mesi per corruzione e finanziamento illecito. La pena sarà convertita in lavori socialmente utili

La Spezia, 18 dicembre 2024 – Lavori socialmente utili per Giovanni Toti. Oggi, 18 dicembre, sette mesi dopo i suoi arresti domiciliari, l'ex governatore della Regione Liguria ha patteggiato due anni e tre mesi, convertiti in 1620 ore di lavori socialmente utili. Il giudice per l'udienza preliminare Matteo Buffoni ha ratificato quanto concordato tra Toti e la procura.

I lavori socialmente utili verranno svolti presso la Lega italiana per la lotta ai tumori di Genova: si occuperà della comunicazione e risponderà al telefono per gestire le prenotazioni dei pazienti. Potrà fare anche più di 15 ore settimanali, avendo ricevuto una deroga, e non solo nel capoluogo ligure ma su tutto il territorio italiano.

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Oltre alla posizione di Toti si è chiusa anche quella dell'ex presidente dell'autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini (tre anni e cinque mesi e 28 giorni) e dell'imprenditore portuale Aldo Spinelli (tre anni e tre mesi). Toti era accusato di corruzione per l'esercizio della propria funzione e finanziamento illecito ai partiti.

"Per quello che mi riguarda sono lavori socialmente utili in sostituzione di due anni e tre mesi, quindi 1620 ore di lavori socialmente utili. Il patteggiamento è un'applicazione di pena che prescinde sia da un accertamento della responsabilità che da una ammissione della responsabilità", ha detto il difensore di Giovanni Toti, l'avvocato Stefano Savi.

Per la procura di Genova, invece, "la sentenza di applicazione della pena è una sentenza di condanna con effetti ridotti come giurisprudenza della Cassazione ormai ritiene. Ci sono state diverse opinioni – dice il procuratore capo Nicola Piacente – ma noi riteniamo di seguire l'orientamento della Cassazione, anche recente. Con riferimento a diverse scuole di pensiero, comunque non si può dire che oggi sia stata applicata sentenza di assoluzione. Questa sentenza implica una ammissione di responsabilità? Non siamo in grado di effettuare un monitoraggio di effettivo significato che imputati e difese danno. Rimangono innocenti – conclude – fino a sentenza definitiva".