
Leonardi* In questi giorni è tornato all’attenzione pubblica il dibattito sulla destinazione delle aree ex-Enel. Come Uilm vorremmo esprimere alcune considerazioni....
Leonardi*
In questi giorni è tornato all’attenzione pubblica il dibattito sulla destinazione delle aree ex-Enel. Come Uilm vorremmo esprimere alcune considerazioni. La Spezia sta vivendo un momento di particolare sviluppo e crescita industriale: Leonardo e Mbda innanzitutto, ma anche la cantieristica navale da Fincantieri alla nautica del lusso stanno registrando crescite a due cifre. L’area industriale ha però grossi limiti; innanzitutto il piano di bacino regionale la classifica quasi completamente come zona esondabile, quindi non è edificabile nella maggior parte degli spazi. La Regione ed il Comune non hanno mai messo in programma quelle opere infrastrutturali necessarie a rendere l’area utilizzabile, prevedendo, ad esempio, la costruzione di argini nei due canali che attraversano l’area. L’area è carente di infrastrutture; non ci sono parcheggi e non c’è un trasporto pubblico adeguato. L’unica opera recente è una pista ciclabile praticamente non utilizzata. Come Uilm riteniamo che l’intera area debba mantenere la propria vocazione industriale. Le aziende del territorio hanno bisogno di spazi, a partire da Leonardo e Mbda le cui crescite rendono urgente la necessità di ampliamento. Vanno però risolti una serie di problemi fondamentali non solo per l’area. Innanzitutto Enel deve accelerare la bonifica ed il rilascio delle aree; è necessario un intervento pubblico da parte delle Istituzioni preposte (Governo, Regione, Comune) al fine di rendere disponibili le aree inutilizzate. Ad esempio segnaliamo l’area della ex caserma dei pompieri in completo stato di abbandono e ridotta ad una discarica a cielo aperto, proprio di fronte all’area di sosta dei camper. Vanno poi eseguiti interventi idrogeologici per mettere in sicurezza l’area e rendere la zona edificabile. In ultimo l’area deve essere fornita di tutti i servizi necessari ad un’area industriale che si possa definire tale: dal trasporto pubblico ai parcheggi. La città della Spezia da troppo tempo non ha un progetto industriale; si sono previlegiati gli altri pilastri dell’economia cittadina come il turismo e l’artigianato della nautica".
* Segretario provinciale Uilm