Il tutto è iniziato con un’immagine caricata sul sito 4chan per caso nel 2019, su cui un utente ignoto aveva inventato una storia. Le backrooms sono una realtà immaginaria che rappresenta spazi inquietanti, chiusi, privi di arredamento e illuminati da una luce al neon (livello 0) con un ronzio di sottofondo. Le pareti sono coperte da carta da parati gialla e sul pavimento si trova moquette umida. Nascono come frutto di sogni condivisi da più persone fino ad ipotizzare l’esistenza di questi luoghi, accessibili attraverso la mente, ma anche con atti casuali.
Questo spunto ha dato luogo sulla rete a prodotti nelle varie forme di media e fenomeni culturali, inclusi videogiochi, wiki di narrativa collaborativa e video di YouTube. A quella prima situazione iniziale se ne sono aggiunte altre inventate da utenti interessati che hanno ricreato le dinamiche del videogioco. Il web ha così trasformato un Creepypasta in un fenomeno molto seguito e potenzialmente occasione di manipolazione, istigando all’isolamento, a compiere rituali e gesti che possono allontanare dalla realtà e danneggiare la mente.