REDAZIONE LA SPEZIA

"Le palestre rispettano tutte le regole"

I titolari delle strutture sportive cittadine hanno riaperto in totale sicurezza. "ll green pass potrebbe limitare nuovamente gli accessi"

A spartirsi un podio inglorioso, quello di chi nulla ha vinto e tanto ha perso, alla fine di una “gara” di resistenza nel riuscire a “rimanere in piedi” sono anche le strutture sportive. La lista dei luoghi ai quali si potrà accedere soltanto con green pass alla mano, non risparmierà neppure palestre e piscine. E non mancano perlessità fra gli addetti ai lavori. "Nutro qualche dubbio sul green pass e non sono d’accordo sull’obbligo vaccinale per tutti. Ritengo fondamentale che le palestre rimangano aperte continuando a lavorare in sicurezza dimostrando così di non essere centri privilegiati di contagio" sottolinea Andrea Cozzani (foto a sinistra) titolare della palestra Vallenove di via Valle: "Ci atteniamo ai protocolli igienico sanitari: distanziamento di due metri mentre si lavora, obbligo della mascherina negli spostamenti e costante igienizzazione di mani e attrezzi". Chi invece dubbi sembra averne pochi è Alessandro Ribolini, presidente della società Attiva SportUtility concessionario della piscina comunale “Due Giugno”. "Credo – dice – che il tema del green pass sia legato al rispetto delle misure imposte, le attività hanno potuto riaprire con indicazioni e regole molto stringenti; adesso la nostra attività è drasticamente ridotta nella capienza dei locali. Per cui nel complesso siamo obbligati, a fronte di costi di manutenzione fissi, ad una sola trentina di ingressi giornalieri con forte restrizione per la tipologia dell’attività".

Inevitabili le ripercussioni sulle attività. "Non possiamo al momento organizzare corsi per bambini che presuppongono contatto, garantendo solamente nuoto libero. Purtroppo gli atteggiamenti di scarso rispetto delle regole e i conseguenti dati di queste ultime settimane ci costringono a tornare a nuovi obblighi e restrizioni come quello del green pass che può essere certamente una risposta giusta ma che dovrebbe far decadere tutte le precedenti indicazioni. Se l’accesso viene riservato solo ai possessori di green pass, quindi a soggetti vaccinati e con l’attestato delle buone condizioni di salute, allora non hanno più alcun senso tutte le altre precedenti restrizioni. In questo caso la misura del pass obbligatorio può essere giusta. In questo modo chi accede, vaccinato, avrebbe la possibilità di fruire liberamente della struttura che essendo pubblica e comunale deve necessariamente adottare con scrupolo tutte le misure e le attenzioni necessarie che saranno prescritte. Anche Sara Benvenuto,(nellafoto a destra) titolare della palestra My center city fitness di via Roma mostra preoccupazione per la nuova norma: "Con i protocolli anticovid, abbiamo già dimezzato la nostra utenza e la riapertura nella stagione estiva non ha aiutato. Questo nuovo filtro, a mio avviso, ci toglierà altro lavoro: mi auguro che questo nuovo strumento di vaccinazione collettiva e passaporto vaccinale serva davvero a scongiurare nuove e disastrose chiusure“.

Alma Poggi