"Le spiagge libere tra opportunità e volano del territorio"

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"Bene la concorrenza come principio e strumento per calmierare i prezzi di sdraio e ombrelloni, d’accordo col richiamo dei balneatori a tenere conto nelle future gare dei loro investimenti pregressi ma la controversia sui diktat della direttiva Bolkestein rischia di far perdere di vista un’opportunità per i bagnanti: quella delle spiagge libere, dove per gli accessi non si paga pegno e il comfort è fatto di dotazioni personali al seguito. Dopvrebbero crescere..." il rilievo sale da un utente della spiaggia delle Grazie, Enzo Frigerio, di ritorno dal bagno con la famiglia.

Il lido è quello attiguo ai giardini pubblici. Ma l’offerta è similare nell’altra spiaggia del borgo marinaro, quella in fregio alla Rotonda antistante la chiesa. Nessuna cabina per dismettere gli abiti e indossare il costume. Solo due docce libere per rinfrescarsi. Regole da seguire: il buon senso. Risultato finale: portafogli non alleggerito. O meglio, spese sul territorio, a beneficio della rete commerciale. "La spiaggia libera rappresenta un richiamo che si fa volano di economia" dice Enzo. "Il problema, a volte, in piena stagione, è il flusso di utenti..." rileva guardando ai nodi prossimi all’orizzonte quando la spiaggia si saturerà, e così le panchine dell’attigua pineta, delizia per la pelle scottata dal sole. A quel punto, come è successo negli anni scorsi, potrebbe palesarsi il disagio dei residenti. "Occorre buon senso da parte di tutti...".

Potrebbe, però, non bastare. Che fare?

"Una soluzione potrebbe essere l’affidamento in gestione della spiaggia ad associazioni locali, con l’effetto indotto del presidio che si fa vigilanza, anche in materia di sicurezza della balneazione" dice il bagnante memore degli anni in cui era la Pro Loco a farsi carico del service, con noleggio delle sdraio. Non dunque una concessione demaniale, con necessità di gara. Ma un affidamento temporaneo in cui cura del lido, sorveglianze e forniture si fanno servizio all’utenza. "Un’occasione per introitare delle risorse da investire nelle attività a favore del territorio" spiega.

Il tema è sicuramente battente al pari del dibattito sulle prospettive a salvaguardia del principio della concorrenza nell’ambito delle concessioni demaniali, in attesa delle gare che dovrebbero innescare la svolta che l’Europa reclama dal lontano 2006.