Leonardo, crescita esponenziale. L’accordo coi tedeschi sulla rampa

L’ad Roberto Cingolani ha fissato il cronoprogramma della stretta di mano con il colosso Rheinmetall. Usciranno dalla fabbrica spezzina i nuovi carri armati Panther e i mezzi di difesa della nostra fanteria.

Leonardo, crescita esponenziale. L’accordo coi tedeschi sulla rampa

Leonardo, crescita esponenziale. L’accordo coi tedeschi sulla rampa

Dall’incubo cessione, chissà con quali conseguenze occupazionali per le migliaia di dipendenti, alla promozione ad un ruolo centrale della difesa in Europa. Un grande salto in neppure 15 mesi che proietta Leonardo, anche se per gli spezzini l’azienda è da sempre nota come Oto Melara, tra la fabbriche leader del comparto nel contesto europeo. Grandi numeri, sicuramente diminuiti rispetto ai tempi eroici, ma comunque sempre forti e destinati in un paio d’anni ad aumentare.

Di quanto? Difficile prevederlo soprattutto fino a settembre. Sarà quella una data simbolo che segnerà l’avvio di una nuova, l’ennesima, vita dello stabilimento spezzino. Infatti è da tempo nell’aria l’accordo con l’azienda italiana e il colosso tedesco della difesa, la Rheinmetall. Si stanno osservando, studiando e collaborando ma in queste settimane non certo di vacanza i rispettivi staff tecnici e legali si incontreranno per definire le strategie e soprattutto suddividere la realizzazione dei nuovi carri armati Panther. La stretta di mano in pratica c’è già stata ma per perfezionare l’intesa e il feeling saranno necessarie le firme sul contratto. Ma sull’argomento Roberto Cingolani amministratore delegato di Leonardo è ottimista e, seppur con cautela, ha già in mente le linee guida dello storico accordo. "Di certo – ha spiegato – la suddivisione del lavoro sarà equa. Quindi possiamo azzardare che il 50% della lavorazione sarà curata da Leonardo, dall’assemblaggio all’elettronica. A settembre chiuderemo e puntiamo a dare immediatamente il via alla lavorazione. Per questo adesso è prematuro azzardare numeri di produzione. Ma l’accordo non prevede soltanto la realizzazione di carri armati tecnologicamente avanzati ma anche veicoli da combattimento per la fanteria. Il tutto ben definito con le nostre forza armate".

Roberto Cingolani arriva all’appuntamento in maniche di camicia, zainetto in spalla e fissa il tempo massimo per rispondere alle domande ma lo "buca" di parecchio proprio per chiarire ogni aspetto di un accordo storico. Entrando anche nel tecnico pur ipotizzando indicazioni concrete anche se non supportare da cifre. "Ancora non posso darle – risponde – ma sicuramente aumenteranno. Così come rimarrà ben salda la centralità dello stabilimento spezzino. Quando sono arrivato si parlava di chiuderlo adesso è pronto per giocare, partendo da Spezia, un ruolo di assoluta centralità nella difesa in Europa".

L’accordo con Rheinmetall arriverà a breve. Infatti le basi sono già più che solide, dopo però un iniziale corteggiamento con Knds poi naufragato. "Nelle normali trattative – conclude Cingolani – è possibile che alla fine non si trovi l’accordo ma non certo per simpatia personale quanto per l’adozione pratica delle competenza. Con Rheinmetall che già conoscevamo bene partiamo da basi solide per la creazione di una joint venture paritetica che dovrà gestire i 2 grandi programmi di acquisizione per l’Esercito Italiano: quello per il nuovo carro da battaglia Panther e l’altro relativo al cingolato da combattimento per la fanteria". Roberto Cingolani, tornato all’azienda Leonardo dopo la parentesi da ministro della transizione ecologica nel governo Draghi dal 2021 al 2022, ha fissato due obiettivi per le vacanze. Chiudere l’accrodo italo-.tedesco e sviluppare rapidamente le rispettive competenze produttive e rispondere alle richieste delle forze armate diretta a garantire la difesa dei nostri confini.

Massimo Merluzzi